Alla Gazzetta: «Bisogna essere realisti. Purtroppo da Laguna Seca sono passati 12 anni, i miei avversari sono molto forti e io più vecchio»

Valentino Rossi parla apertamente di ritiro. Lo fa in un’ampia intervista alla Gazzetta dello sport. Ecco uno stralcio.
Jeremy Burgess, suo ex capotecnico, ha detto: “Io chiederei a Valentino se crede di potere ancora guidare come quando ha battuto Stoner a Laguna. Se sì, allora è giusto che continui”.
«Io credo di sì. Ci sono varie interpretazioni a quello che ha detto Jeremy, purtroppo sono passati 12 anni e quindi la situazione è cambiata, i miei avversari sono molto forti e io più vecchio. Ma l’istinto è lo stesso. E io lo capisco, perché se non fosse così sarebbe veramente da dire basta».
Il 2020 è l’anno spartiacque: o smette o continua. Vive il momento in maniera diversa?
«Un po’ sì. Mi piacerebbe avere un po’ più tempo, purtroppo oggi nella MotoGP si decide tutto a inizio anno. Io avrò bisogno
di un po’ per capire, tipo metà stagione. Parlerò con Lin (Jarvis; n.d.r.) e la Yamaha, capire cosa pensano».
Con chi si confiderà?
«Soprattutto parlo con mio babbo, mia mamma, Albi (Tebaldi, a.d. della VR46; n.d.r.), Uccio e Carlo (Casabianca, il
preparatore; n.d.r.). Mio babbo e mia mamma vogliono che continui, ma anche gli altri. Però, dai, bisogna essere realisti. A me piacerebbe, ma bisogna essere più competitivi dell’anno scorso, sennò è meglio di no. E va bene uguale».