Intervista a Tuttosport: «È ingiusta l’assenza dei 50 rana alle Olimpiadi. Perché i velocisti devono essere solo quelli che nuotano a stile libero?»
Tuttosport intervista la nuotatrice Benedetta Pilato vicecampionessa del mondo sui 50 metri rana. Pilato, tarantina, ha 15 anni.
Prima lei, ora Diodato che vince Sanremo: Taranto non produce solo inquinamento.
«Parlano tutti in maniera negativa della nostra città, invece ci sono tante cose positive che non vengono valorizzate. Speriamo che ci siano sempre più persone e occasioni per metterle in mostra. E che facciano presto una vasca olimpica, come promesso per i Giochi del Mediterraneo del 2026. Adesso per nuotarci due volte alla settimana devo andare a Bari».
Le piace fare rumore, come dice la canzone di Diodato?
(ride) «Un po’, il mio allenatore dice tanto… Mi piace fare rumore in vasca, dove sono esuberante e testona il giusto, e non solo. A scuola un po’ casinista lo sono, però vado bene in tutte le materie. Ma è tutta Taranto a dover fare rumore. Mercoledì tutti alla fiaccolata per le vittime dell’inquinamento dell’ex Ilva».
In questi periodo si parla solo di Coronavirus: a rischio ci sono anche le Olimpiadi.
(sorride) «Speriamo che le rimandino, così ho più tempo per allenarmi e andarci. Seriamente, con questo virus è un problema mondiale, ma non si può neppure vivere nella paura. Sarei preoccupata ad andare in Cina, dove d’altronde ora non si può, ma in Giappone no».
Andare alle Olimpiadi significa qualificarsi sui 100.
«Vedremo, vedremo. Certo che mi piacerebbe gareggiare a Tokyo, ma siamo in tre e ci sono solo due posti. Martina e Arianna devono solo rifare il tempo già nuotato, io invece devo migliorare e tanto. Però, più che parlare della qualificazione ai 100, bisognerebbe discutere sul fatto che non avere i 50 rana alle Olimpiadi è un’ingiustizia. Non è vero che i 50 non sono distanza olimpica, visto che ci sono i 50 stile. Ma perché solo lo stile? Perché i velocisti devono essere solo quelli che nuotano a stile libero? | Giorgio Pasini, Tuttosport