La Stampa scrive che l’allenatore e Cairo si sono separati consensualmente. Era l’unico modo per salvare la squadra. Troppe le contestazioni da parte dei tifosi e del gruppo al tecnico

Walter Mazzarri non è stato esonerato dal Torino. La separazione tra il tecnico e il club granata è stata consensuale. Quando Mazzarri si è accorto che qualcosa si era rotto, ha scelto di togliere il disturbo. E ha trovato il presidente Cairo d’accordo. Lo scrive La Stampa.
“Walter Mazzarri, da domenica notte ex allenatore granata, capisce che qualcosa si è rotto e che per raccogliere i cocci il tempo è scaduto. «Se sono io il bersaglio…», pensa. E il bersaglio toglie il disturbo. Niente esonero. Una stretta di mano e un addio senza strappi. L’ultimo passo è formale perché, in questi casi, la formalità è necessaria, ma c’è molto altro dentro alla risoluzione consensuale del contratto fra l’allenatore toscano ed il numero uno del Torino Cairo”.
Alla squadra, dopo la partita con il Lecce, ha detto:
«Se sono io il bersaglio…»
La mancanza di armonia con lo spogliatoio e l’ambiente ha spinto l’allenatore a chiudere la gestione.
“«Per il bene del Toro è giusto chiuderla qua». Il pensiero di tecnico e presidente. Mazzarri è un bersaglio che se ne va. Cairo spera di non esserlo più ora che la svolta tutta granata è cominciata fra cori e pacche sulle spalle. Mazzarri esce di scena lasciando sul tavolo l’ultima parte di un contratto in scadenza a giugno. Circa mezzo milione di euro, qualcosa in più, e, comunque, quattro mesi di ingaggio da qui alla fine di un accordo mai rinnovato proprio per volontà dell’allenatore”.
Nessuno strappo. Cairo e Mazzarri si sono semplicemente detti che il Torino di prima non sarebbe mai tornato e che quindi non restava altra strada che la separazione.
“l’ex tecnico granata è sempre stato convinto delle potenzialità dello spogliatoio a disposizione, uno spogliatoio, però, in perenne ricerca di chi lo tenesse con i giri del motore e della concentrazione a mille. Lo scorso maggio l’asticella delle ambizioni è stata alzata vertiginosamente, nove mesi dopo la caduta. Ora uno dei due bersagli si è fermato e, da domani contro la Sampdoria al Grande Torino, comincerà una nuova avventura”.