È la pista che seguono gli inquirenti per individuare i mandanti dell’omicidio, dopo aver scoperto i progetti della squadra della morte per il recupero crediti

50 milioni di crediti, sarebbe questo il movente dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, in arte Diabolik. Questo quanto sta emergendo dalle indagini condotte dalla Procura di Roma e riportato dal Messaggero, nell’ambito dell’omicidio del capo ultras della Lazio nell’agosto scorso. Secondo gli inquirenti Diabolik, insieme ai suoi soci, era a capo di una vera e propria «società del crimine»
Un’organizzazione capillare, con una «capacità operativa» che non viene scalfita nemmeno dalle indagini e con un giro di affari da 120 milioni di euro. E, soprattutto, con crediti per 50 milioni, riscossi con metodi violenti da una batteria di picchiatori «spregiudicati»
Quella dei soldi è la pista che seguono per individuare i mandanti dell’omicidio, dopo aver scoperto i progetti della squadra della morte per il recupero crediti
una squadra del terrore, che si presentava da chi non avesse saldato nei tempi previsti
Le intercettazioni forniscono i dettagli dell’organizzazione capillare messa in moto da Piscitelli e Fabietti con «scosse elettriche» e botte.