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CorMez: caos tamponi, in Campania ne vengono fatti pochi e gli esiti sono comunicati a rilento

Dal Cotugno: “Nelle prime 24 ore garantiamo le urgenze, il resto lo smaltiamo in 48 ore”. I sindacati dei medici: “Chiediamo tamponi al personale sanitario”

CorMez: caos tamponi, in Campania ne vengono fatti pochi e gli esiti sono comunicati a rilento

I tamponi sono fondamentali per frenare l’epidemia da coronavirus, scrive il Corriere del Mezzogiorno. La Campania ha attivato quasi tutti i laboratori delle aziende ospedaliere, ma il numero dei tamponi resta ancora basso.

Ieri pomeriggio ne erano stati effettuati solo 2.685. Rispetto ai 46.499 della Lombardia, ai 35.478 del Veneto, ai 14.510 della Emilia Romagna, ai 9.436 del Lazio, ai 6.543 del Piemonte, ai 6.127 della Toscana, e ai 3.077 della Puglia o ai 2.916 della Sicilia.

Il responsabile del laboratorio di analisi del Cotugno, Luigi Atripaldi, dichiara al quotidiano:

«Noi, nelle prime 24 ore, riusciamo a garantire le urgenze ma il resto lo smaltiamo nell’arco di 48 ore. Se si considera che lo Spallanzani esamina 200 campioni al giorno ed abbiamo un decimo del loro personale, allora possiamo dire che facciamo i salti mortali. Ciò che forse manca è la comunicazione finale. A volte sono costretto a rinviare l’esito di esami di quattro o cinque giorni prima perché non è stato comunicato ancora al paziente. Eppure abbiamo attivato un portale collegato a tutte le Asl dove inseriamo i nostri referti. Ma se le aziende sanitarie non li caricano, non possiamo farci nulla».

A richiedere protezione e prevenzione sono soprattutto medici e infermieri.

Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio, segretario Cisl Fp Campania e segretario Cisl Fp Napoli denunciano che i contagiati nell’esercizio delle loro funzioni son più di 2000.

«Chiediamo che con la massima urgenza vengano effettuati tamponi a tutto il personale sanitario. Sono medici di base ma anche infermieri ed operatori sociosanitari che lavorano all’interno degli ospedali».

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