Molti governatori hanno deciso la chiusura di parchi e giardini prima di Conte e anche restrizioni ai supermercati. L’Emilia si dota di un suo commissario. Toti chiude alcune aree delle città liguri
Governo e Regioni non sono per niente uniti nella lotta al Covid-19. Sono tanti i governatori che invocano misure più dure e che provvedono da soli, con ordinanze valide per i propri territori. Sul Corriere della Sera una panoramica dei provvedimenti.
In Veneto, Zaia stabilisce, fino al 3 aprile, la chiusura di parchi e giardini pubblici e limita gli spostamenti a piedi e l’uso delle biciclette ai tre motivi contemplati dall’autodichiarazione. Si può portare a spasso il cane solo entro 200 metri dalla propria casa. Nei giorni festivi anche i supermercati e i negozi di generi alimentari sono chiusi.
La Lombardia non è soddisfatta del 114 militari inviati dal governo. Ne vorrebbe 10mila per tutta la regione. Mentre il sindaco di Milano chiede anche la chiusura delle tabaccherie.
A Roma, la sindaca Raggi ha annunciato un’ordinanza che vieta l’accesso al litorale e alle spiagge.
L’Emilia Romagna si dota di un suo commissario per reperire materiale medico e mascherine.
Il Piemonte, prima del governo, ferma tutte le attività all’aria aperta e impone nuove regole per fare la spesa e per i mercati, con i soldati impiegati nei controlli.
In Liguria, Toti ha firmato un’ordinanza che per tutto il weekend vieta la presenza e lo spostamento delle persone in alcune aree della città, anche per portare a spasso il cane, non solo per lo sport all’aperto.
All’elenco del quotidiano aggiungiamo il caso della Campania, dove Vincenzo De Luca procede già da un paio di settimane con le sue ordinanze. Ieri ha spiegato di non essere d’accordo con le mezze misure adottate dal governo.