La sciatrice: «I forni crematori sono accesi tutto il giorno, è orribile. Ora allo sci non penso, bisogna solo salvare la pelle. Paghiamo l’iniziale sottovalutazione»
L’Equipe intervista Sofia Goggia medaglia d’oro di sci alle Olimpiadi. È bergamasca e in questi giorni sta vivendo la paura, l’angoscia e il dolore per la situazione a Bergamo.
“Bergamo è la mia città, è terribile quel che sta accadendo qui. Per fortuna la quarantena e l’isolamento vengono rispettati, tutti limitano le loro uscite al massimo. Ma all’inizio la situazione è stata sottovalutata, ci è voluto troppo tempo per capire la differenza tra influenza e coronavirus. Qui tutti conosciamo qualcuno che è morto. I forni crematori sono in azione tutto il giorno, è orribile”
“Io non vivo in centro, sono fortunata a essere isolata, in una casa vicino a un grande giardino. Vado a correre ogni mattina in una piccola foresta. So che non dovrei, ma non incrocio nessuno, è come se fosse un parco privato. Ho anche la chiave per una palestra, dove vado tre volte a settimana, senza incontrare nessuno. Non cambia troppo dalla mia solita vita quotidiana”.
“Ma mentalmente, è difficile. Vado a fare shopping al mercato per i miei genitori, e quando porto loro i prodotti, rimango a diversi metri di distanza. È difficile convivere con questa situazione. Ma non li bacio proprio perché li amo. Non voglio rischiare di trasmettere il virus a loro.
Le ultime cifre sembrano dimostrare che la crescita del virus non è più esponenziale in Italia…
“Sì è leggermente calata ma tutti sono ancora molto preoccupati, specialmente per gli anziani. Loro sono i più a rischio, anche se ci sono casi anche tra i più giovani. Nessuno è al sicuro”.
Hai ricevuto molto sostegno dal mondo dello sci?
No, Non ho ricevuto molti messaggi, tranne quello di Lindsey Vonn. All’inizio le persone non capivano cosa stava succedendo. Francamente in questo momento non penso affatto allo sport, allo sci. La priorità è altrove. Devi solo salvare la tua pelle, tutto qui.