Sul Corriere della Sera il comportamento a dir poco irresponsabile del cestista Nba contagiato dal Covid-19. Mentre il suo collega del Real arriva a Milano con mascherina e guanti e chiede di trattare il virus con serietà

Ieri la notizia dello stop all’Nba dopo il primo caso di giocatore trovato positivo, della Utah Jazz. Oggi, sul Corriere della Sera, il racconto della sua noncuranza e strafottenza prima di sapere di essere positivo. Di fronte, per intenderci, a quanto capitava nel resto del mondo.
In conferenza stampa, infatti, Rudy Gobert, questo il nome del giocatore francese risultato positivo, aveva volontariamente tossito dentro il microfono, e poi toccato tutti i registratori poggiati sul tavolo con le mani. Come a dire che fosse tutta un’enorme stupidaggine (qui il video di Repubblica che mostra la genialata del cestista).
“Finire di parlare al microfono, tossirci dentro apposta, toccare appositamente con le mani i registratori sparsi sul tavolo. Insomma tutto quello che poteva fare per rendersi pericoloso, il francese Rudy Gobert degli Utah Jazz è riuscito a farlo volontariamente, scatenando risatine nervose tra i presenti alla conferenza stampa”.
Peccato che, appunto, il virus abbia colpito proprio lui, per primo. Il secondo contagiato è il suo compagno di squadra, Donovan Mitchell.
Tutt’altro comportamento, invece, ha tenuto l’americano Trey Thompkins, del Real Madrid. Anche lui è stato trovato positivo. Ma, nei giorni precedenti, atterrando a Malpensa per giocare a Milano il 3 marzo contro l’Olimpia, si era fatto immortalare con addosso la mascherina protettiva e i guanti.
Non solo. In campo non aveva dato la mano a nessuno e prima di tornare in Spagna aveva anche lanciato un appello:
«Perché non possiamo giocare in campo neutro? Questo virus è molto serio, quindi trattiamolo come tale, per favore».