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Gli avvocati ai calciatori: la quarantena è malattia retribuita

CorSport: i legali consigliano di pretendere il pagamento dello stipendio di marzo. Alcune squadre si sono allenate fino all’11 marzo, altre sono ricorse alle ferie.

Gli avvocati ai calciatori: la quarantena è malattia retribuita

Il Corriere dello Sport scrive della questione tagli agli stipendi dei calciatori. È stato lo Stato a fermare il calcio, come sottolineato dall’esperto di diritto societario Massimo Zaccheo, dunque la Lega avrebbe ragione a chiedere il taglio delle mensilità da 2 a 4. E i presidenti a non pagare gli stipendi. Ma ridurre unilateralmente gli stipendi significherebbe finire in Tribunale. Ipotesi che non è gradita a nessuno.

Il quotidiano sportivo scrive che molti giocatori si stanno rivolgendo a legali per avere un parere.

“Molti calciatori, nel frattempo, si stanno affidando agli avvocati giuslavoristi, alcuni dei quali avrebbero suggerito ai loro assistiti di pretendere il pagamento del mese di marzo. Inter e Roma, per citare due esempi, si sono allenate regolarmente fino al giorno 11 (la vigilia dei match di Europa League, mai giocati, contro Getafe e Siviglia). Altri hanno adottato lo strumento delle ferie come prevede il Dcpm, mentre chi è stato in quarantena (6 società di A hanno avuto tesserati positivi al Covid-19) può farsi riconoscere lo stop forzato come malattia retribuita”.

A risolvere la questione potrebbe essere il meeting che l’Aic ha in programma.

“Dopo la pubblicazione del protocollo del comitato medico Figc, utile a capire come programmare la ripresa, è previsto un nuovo consiglio dell’Assocalciatori. Potrebbe essere decisivo per risolvere finalmente la questione stipendi”.

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