Su Netflix la storia di un giovane che si divide tra un negozio di vini ed il locale di carne del padre. Ma non è il tipico plot americano di sogni e voglia di farcela
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Sempre più mi convinco che le produzioni “nere” abbiano una marcia in più anche quando indulgono a temi più precipuamente hollywoodiani. È il caso di “Il sommelier (Uncorked)” una produzione di Prentice Penny – che ne firma anche la sceneggiatura e la regia – e che è distribuito da Netflix. Elijah (Mamoudou Athie) è un giovane che si divide tra un negozio di vini ed il locale di carne del padre Louis (il grande Courtney B. Vance) e della madre Sylvia (Niecy Nash). Elijah incontra Tanya (Sasha Compère) una bella ragazza che lavora in uno studio medico e gli confessa che il suo più grande desiderio è diventare un master sommelier. Ma la scuola costa molto ed è di difficile accesso e completamento. Il padre Louis vorrebbe che il figlio continuasse l’attività di famiglia, mentre la madre lo incoraggia.
Fin qui un tipico plot americano di sogni e voglia di farcela e sembra che il finale sia già scritto. Invece andando avanti nella narrazione – al di là della bravura degli attori che è notevole e che riempie drammaticamente la scena – sei convinto anche dalla sceneggiatura che propone ostacoli, silenzi e scontri da vita vera. Per non parlare di Hit-boy (Chauncey Alexander Hollis) il curatore delle musiche che propone rap di fresca e ritmica fruizione. Elijah va avanti tra perdite familiari e voglia di aiutare la famiglia: ma la famiglia non è un gruppo.