Aveva 81 anni. Portò il Napoli in finale di Coppa Italia ma aveva firmato per l’Inter. Senza di lui, perdemmo la finale. Allenò Ronaldo. Il dramma del figlio
È morto a 81 anni Gigi Simoni. Persona perbene del calcio italiano. Lunghissima carriera da allenatore dopo aver giocato da centrocampista con il Torino ma anche col Napoli e la Juventus.
La sua carriera è legata alla Cremonese e poi all’Inter. Fu il primo allenatore di Ronaldo. Moratti scelse per l’impatto italiano del Fenomeno. Moratti lo strappò al Napoli con cui Simoni stava facendo molto bene nella stagione 1996-97. Quella squadra raggiunse il secondo posto a Natale. Simoni aveva firmato con l’Inter e Ferlaino andò su tutte le furie. Lo visse come un affronto, fu troppo punto sul vivo per comprendere che il suo Napoli non era più il giocattolo perfetto di qualche anno prima. Era una squadra di seconda fascia. Una squadra che gli allenatori li lanciava, come avvenne per Marcello Lippi che da Napoli andò alla Juventus. Di fatto, fece come quel tale per fare dispetto alla moglie si evirò.
Ferlaino lo esonerò proprio dopo la conquista della finale di Coppa Italia contro il Vicenza. Al suo posto chiamò Montefusco. La fine è nota. Perdemmo la finale, al ritorno Montefusco non fece giocare Beto e l’anno dopo finimmo in Serie B.
Simoni invece visse le sue stagioni intense all’Inter. Vinse la Coppa Uefa e perse un campionato per un rigore di cui ancora si parla. Il fallo di Mark Iuliano su Ronaldo non fischiato da Ceccarini.
Tornò poi a Napoli nella stagione 2003-2004, con Naldi presidente, in Serie B. Subentrò ad Agostinelli.
La sua vita è stata segnata dalla morte del figlio.