La Germania celebra i 60 anni del record mondiale dei 100 metri: 10 secondi netti. I suoi tempi di reazione furono studiati all’università di Friburgo

Armin Hary. Alzi la mano chi non ha mai sentito dell’ultimo velocista bianco che ha detenuto il record mondiale dei 100 metri piani. Oggi, sessant’anni fa. Dieci secondi netti.
Tedesco, medaglia d’oro alle Olimpiadi Roma. Ha 83 anni. All’epoca non era affatto l’orgoglio dell’atletica leggera tedesca. I burocrati lo osteggiavano in ogni modo. Hary non era obbediente. Non stava zitto. Lo avevano soprannominato il James Dean dell’atletica. Con i suoi riflessi mandò in tilt il sistema. Partiva prima degli altri ma senza fare falsa partenza. Semplicemente godeva di una naturale straordinario tempo di reazione. Lo hanno studiato all’università di Friburgo.
Lo Spiegel racconta: la leggenda vuole che il giorno del record, Hary stesse lavorando come al solito nel negozio di elettrodomestici. Vendeva tv in un grande magazzino a Francoforte. Verso mezzogiorno, lo chiamarono al telefono e gli chiesero se volesse partecipare la sera al meeting di Zurigo, per provare a battere il record dei 100 metri.
La federazione voleva che non gareggiasse fino alle Olimpiadi. Ma lui, come al solito, disobbedì. Prese l’aereo e stabilì il record. Dovette farlo due volte. La prima volta – 9 e 99 – lo fermarono per una falsa partenza che ovviamente non era falsa. Pochi minuti dopo, ci riprovò, in una gara a tre e stavolta il record fu omologato. Già in un altro meeting, sul lago di Costanza, gliel’avevano negato per una presunta eccessiva pendenza della superficie. Lo ha dovuto stabilire per tre volte.
«Ai miei tempi – dice oggi – l’atleta maturo non era ancora stato inventato». In Germania presero male anche il suo viaggio di preparazione negli Stati Uniti. Senza parlare una parola d’inglese.
La Süddeutsche Zeitung ricorda che nel 1958, agli Europei di Stoccolma, aveva osato battere il beniamino del pubblico Manfred Germar. E racconta che la gara di Zurigo, quella del record, venne riesaminata più volte. Nessuno è riuscito a cogliere una falsa partenza.
Se osservi attentamente il rallentatore, puoi vedere che Hary è ancora ai blocchi quando il fumo esce dalla pistola dello starter. All’Università di Friburgo hanno certificato che aveva una straordinaria velocità di reazione: meno di un decimo di secondo. Oggi sarebbe immediatamente squalificato: il moderno starter automatico segnala una falsa partenza non appena qualcuno esce dal blocco prima di un decimo di secondo dopo lo sparo.