A Repubblica: «Se lo fai a 35 metri dalla porta può andare, ma a 70 è stucchevole. Vincerà chi avrà fatto la preparazione più intelligente. Il Covid ha riformato la Coppa Italia: farà ascolti enormi»
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Repubblica, con Maurizio Crosetti, intervista Fabio Capello a poche ore dalla ripartenza del calcio con la Coppa Italia di stasera. Sottolinea che per i giocatori non sarà semplice con le porte chiuse. Lo spettacolo, dice, sarà “appassionante e vero”,
«ma i giocatori dovranno essere bravi ad emozionarsi e caricarsi in un contesto da allenamento, però un allenamento che ora vale 3 punti».
Il trionfo dipenderà da una condizione ben precisa.
«Vincerà chi avrà fatto la preparazione più intelligente. Mi ricordo un vecchio allenatore, Gibì Fabbri, che col Vicenza partiva sempre fortissimo e fino a Natale era imprendibile. Ci attende una volata, uno scudetto all’ultimo chilometro dove contano benzina, coraggio, intuito e colpo di reni».
I mesi di stop peseranno ma alla fine vincerà chi ha i calciatori più bravi a disposizione.
«La Juve è favorita perché ha più qualità. Però la Lazio è solida e sa di essere forte. A me piace tanto l’Atalanta, testa e gambe giuste».
Che tipo di calcio sarà? Più possesso palla? Capello è lapidario.
«Ah, il possesso palla: una pippa spaziale! Ha stravolto il calcio. Se lo fai a 35 metri dalla porta può andare, ma a 70 è stucchevole».
La preoccupazione resta invece sulle condizioni dei calciatori che sono risultati positivi al virus.
«Non sappiamo con esattezza quali conseguenze lasci il Covid 19: dove e come li ha colpiti esattamente? Quali segni rimarranno?»
Il Covid ha avuto un merito, quello di rivalutare la Coppa Italia.
«L’ha riformata il Covid. Farà ascolti enormi».