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L’arbitro De Santis: “In Juve-Parma del 2000 sbagliai ad annullare il gol di Cannavaro”

A Radio Incontro Olympia: “Errore mio, lo commisi a vantaggio della Juve, lì per lì non mi resi conto, poi rivedendo dopo capii. Io arbitro di Roma non dovevo essere designato in quella gara”

L’arbitro De Santis: “In Juve-Parma del 2000 sbagliai ad annullare il gol di Cannavaro”

A Radio Incontro Olympia ha parlato l’arbitro Massimo De Santis. Ha ricordato un episodio risalente al 2000, alla partita Juve-Parma del 7 maggio. I bianconeri erano primi in classifica, seguiti dalla Lazio. Era la penultima giornata di campionato.

All’89’ conduceva la Juve per una rete a zero (firmata da Del Piero). Il Parma continuava a premere e Cannavaro finalmente riuscì a segnare ma De Santis gli annullò il gol per una presunta trattenuta in area. Un errore clamoroso, perché il fallo in realtà era stato commesso da due juventini, con Tudor che trattenne Stanic e Montero che spinse Crespo. Dopo la partita De Santis disse di aver fermato l’azione prima del colpo di testa di Cannavaro, ma fu smentito dalle immagini. Oggi l’arbitro ammette che fu un errore.

Errore mio, lo commisi a vantaggio della Juve, lì per lì non mi resi conto, poi rivedendo dopo capii. Il dubbio che non fosse calcio d’angolo in Juve-Parma ce l’avevo, e poi parliamoci chiaro, io arbitro di Roma non dovevo essere designato in quella gara, come qualcuno di Torino non doveva fare la Lazio. Non sono mai stato tifoso della Juve, in quella partita feci più danni che favori. Lì era tutto organizzato il giorno prima, il problema fu Fiorentina-Lazio arbitrata da Treossi”.

De Santis parla anche di Calciopoli.

“Fui chiamato a Perugia per sapere se Palamara dava informazioni sul processo Gea, il quale era una costola del processo Calciopoli. Chiesi di fare un confronto con Narducci, ma lui si è sempre tirato indietro. Io sono stato condannato per due gare, Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma non per motivi legati alla Juve. Anche Lotito fu citato in quella vicenda ma nelle intercettazioni non risultò nulla di importante”.

L’arbitro ripensa al passato.

“Ti diverti tanto quando arbitri, specie quando hai a che fare con campioni come Veron, Nedved o Almeyda. Non ho mai subito sudditanza dalle proteste, in questi casi deve influire molto il carattere del direttore di gara. Ricordo che il Milan non voleva più che arbitrassi, lo presi come un complimento. Io vendicativo per le simulazioni? No, ma dopo averne viste alcune cambiai atteggiamento. Diedi un rigore a Del Piero che non c’era, mentre ricordo che Inzaghi era bravo come pochi in area di rigore. In un Piacenza-Bologna gli diedi quattro rigori”.

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