Non ci sono episodi particolari nei 90′, l’arbitro decide di ammonire poco e fa bene. Un paio di situazioni al limite, ma nessun errore
La finale è stata molto corretta sotto il punto di vista disciplinare, dove ogni irregolarità è rientrata nelle normali dinamiche di gioco. L’arbitro Doveri decide di applicare un metro di larga tolleranza sui contatti e sui provvedimenti disciplinari. Tante le situazioni al limite sotto questo punto di vista, tutte risolte quasi sempre con lo stesso metro. Al 14’ Mario Rui prova a conquistare con l’esperienza un calcio di rigore legandosi al braccio di Alex Sandro e poi lasciandosi cadere, ma il direttore di gara non fa una piega; sugli sviluppi dell’azione, l’esterno brasiliano fa un blocco su Callejon a palla lontana, ma Doveri lo grazia. Alla mezzora, ancora il giocatore della Juve entra in modo ruvido su Fabian Ruiz, anche in questo caso niente cartellino. Si salva anche Callejon per un intervento su Cuadrado. Sul fine di primo tempo, Dybala chiede un rigore per un contatto con Mario Rui, è però l’argentino a cercare e inciampare tra le gambe dell’avversario.
Al 51’ la prima ammonizione della gara: Fabian Ruiz scappa a Bonucci, che preferisce trattenerlo e ricevere il cartellino. Ingenuo Koulibaly al 69’ quando allarga il braccio per ostacolare Ronaldo senza curarsi del pallone, ma Doveri valuta la poca pericolosità della situazione di gioco. Al 77’ invece viene ammonito Mario Rui per una scivolata da dietro su Dybala: decisione ineccepibile di Doveri. Il terzo giallo della serata è per l’argentino pochi minuti dopo, per un’entrata irruente in scivolata, che l’arbitro preferisce sanzionare col provvedimento disciplinare.