Ospina migliore in campo in versione trequartista, l’intelligenza di Insigne, il record di Mertens. Maksimovic travestito da Koulibaly vecchia maniera. Inspiegabile tenere in campo Hysaj così a lungo
OSPINA. Dopo tre mesi di lockdown, l’ouverture è disastrosa come la gestione lombarda di Fontana&Uallera (Gallera) del Covid-19. Appena due minuti e apre le gambe su un corner di Eriksen. Di Lorenzo avrà pure le sue colpe, ma il colombiano strappa bestemmie e conseguenti invocazioni al giovane Meret. Epperò il fato e l’aiuto di Sant’Antonio ci restituiscono presto il nostro Ospinik. Miracoleggia su una cabeza del Mammone niro niro là davanti, indi su un tiraccio di Candreva, infine su un doppio Eriksen, quella punizione e soprattutto quel colpo in corsa all’82’. In mezzo c’è il meraviglioso assist per Insigne che conduce al pareggio. Diciamo che in questi pandemici la definizione di eroe ha un significato più importante e drammatico e allora usiamone una più classica e tradizionale: migliore in campo – 7,5
Si è insistito talmente tanto sulla bravura di Ospina nell’impostare dal basso il gioco, coi piedi, Fabrizio, che mi ero quasi annoiata. Ma quel pallone che ha consegnato ad Insigne è stato un barlume di bellezza in un calcio lunare con cui pian piano facciamo di nuovo amicizia. E’ come se il nostro portiere dalla faccia buffa si fosse tolto i guanti e avesse cominciato a correre sulla trequarti per segnare il gol della vita. L’azione è stata talmente corale che nel tabellino dei marcatori potremmo metterci tranquillamente il suo nome. E di gol, in verità, potremo assegnargliene metaforicamente almeno altri tre – 7,5
DI LORENZO. Bentrovata Ilaria cara: è strano tornare al calcio dopo quello che abbiamo passato. Sicuramente non se ne sentiva la necessità, ma il dio denaro, come lo chiamano gli ultrà, è sovrano e noi ci adeguiamo. Una premessa, poi, che vale per i giudizi di tutti, stasera: sarebbe ridicolo giochicchiare su mezzo voto in più o in meno oppure infierire sulle prestazioni mediocri di molti azzurri. Stasera era un terno al lotto per tanti motivi e ci è andata bene, lucrando la finale e quindi indulgenza per tutti: solo sufficienze in questo ritorno festoso. Detto questo Di Lorenzo è meno pugnace del solito e Young gli fa girare la testa. Senza dimenticare l’errore sul gol interista – 6
L’errore sul gol incassato dall’Inter è suo. E’ chiaro che e salta per intervenire Ospina si affida a lui. Inspiegabile che abbassi la testa per evitare il pallone quando avrebbe potuto mandarlo fuori dallo specchio della porta. Per il resto, quel salto è stato l’unico momento più alto di Di Lorenzo, per quanto mi riguarda. Per il resto della partita è stato sovrastato lui dagli interisti, del tutto – 5
MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo stasera sembrava Koulibaly. Ha preso mille e mille palloni di testa. Insuperabile – 7
Mi hai tolto l’appunto dal taccuino, caro Fabrizio. Per me un serbo monumentale, sia nel contrastare l’avversario che nell’adattarsi al millimetro a Koulibaly. Potente e lucidissimo – 8
KOULIBALY. Anche Kalidou a tratti sembrava Koulibaly. Si è sacrificato fino allo stremo delle forze. Lui e Maksi hanno eretto due Torri Gemelle difficili da abbattere – 6,5
Ha finito con la sofferenza dei crampi, vuol dire che ha fatto tutto quello che poteva, compreso un salvataggio bellissimo sotto porta, con il sacrificio della sua gigantesca massa. Per me è sufficiente. Qualcosa che si avvicina sicuramente al vecchio Koulibaly – 6,5
HYSAJ. Candreva fa spantecare in modo indicibile l’onesto faticatore albanese. Gattuso l’ha messo in campo convinto che avrebbe difeso meglio di Marittiello Rui. Mah! – 6
Nella sua vita calcistica Candreva è stato resuscitato due volte: una da Antonio Conte quando è arrivato all’Inter, la seconda da Hysaj inspiegabilmente tenuto in campo da Gattuso fino alla fine nonostante sia stato ridicolizzato da un 33enne – 4,5
ELMAS. Con tutta la buona volontà, Ilaria, io non l’ho visto proprio, il caro Macedone, pur sforzandomi. Tuttavia gode dell’attenuante che stasera il centrocampo del Napule non aveva gambe, né tempi, spalancando le porte al dominio nerazzurro – 6
L’ho visto pochissimo anche io, ma soprattutto ho visto quanto era disorientato nella prima parte della gara, come se avesse dimenticato tempi e perso i riferimenti. Poi un po’ meglio – 5
FABIAN RUIZ dal 65’. Nonostante la condizione imperfetta, quando entra e tocca palla la differenza si vede. Ha un altro passo rispetto agli altri, peccato per i soliti, atavici errori quando dona la pelota agli avversari – 6
Per me Fabian andrebbe premiato solo per l’eleganza – sv
DEMME. E’ destinato a diventare una delle icone guerriere del gattusismo. Però se gli vengono a mancare il fiato e la lotta, l’oriundo Diego diventa poca roba e io rimpiango Allan. Eriksen lo fa sbariare senza pietà e abbiamo detto tutto – 6
Così così. Però ho davvero la sensazione che se togli lui cambia il centrocampo. Il suo è il lavoro sporco, di cui non ti accorgi, ma che è importante – 6,5
ZIELINSKI. Tituba parecchio l’amato Piotr e sorprende in negativo per l’approccio molle, non da lui – 6
Troppi errori e troppa fatica su Eriksen. Non da bocciare ma sicuramente da rivedere – 6
ALLAN dall’84’. Sei minuti per contenere insieme agli altri – senza voto
L’importante era contenere, appunto – sv
POLITANO. Fino al pareggio, gli unici lampi di vivacità li procura lui. Il Napule a sinistra non esiste e si tenta la strada della destra. Al 22’ la cosa migliore di Politano: ruba palla ad Handanovic e la mette in mezzo, ma Ciro il Rinnovato scivola nel momento topico. Efficace anche in difesa – 6,5
Quell’apertura di Insigne, in principio di partita, aveva fatto ben sperare, poi, per la verità, l’ho visto un po’ in affanno. Per carità, ci ha messo il suo, ma per me è inspiegabile che qualcuno possa considerarlo l’erede di Callejon – 6
CALLEJON dal 65’. Con quei baffetti e i pensieri sul futuro ha un’aria davvero triste. Si mangia l’ennesimo gol ma era in fuorigioco – 6
L’unica scusante per il gol mancato è che sapendo di essere in fuorigioco ha tirato a come veniva. Quei baffetti sono veramente orrendi – 5,5
MERTENS. Oltre che Rinnovato, per via del contratto, stasera è anche Ciro il Grande: primo marcatore della storia azzurra e un gol decisivo per arrivare in finale. Il resto sono dettagli di cronaca – 7
Caro Fabrizio, io finché non vedo il tweet di De Laurentiis non lo considero ancora rinnovato, purtroppo. Felicissima per il record. Mertens è come un operaio, un minatore, un umile manovale che riesce a scalare la gerarchia aziendale. Si è fatto da solo, nessuno, mai nessuno, nemmeno nel Napoli, gli ha mai regalato nulla. Ce l’ha fatta. E’ l’etica del lavoro che mi piace – 7
MILIK dal 74’. In questo bailamme del calciomercato pandemico non ho ancora capito se mercoledì affronterà la sua prossima squadra, il caro Arcadione nostro. Vedremo – 6
Troppo poco per giudicarlo – sv
INSIGNE. Il massimo risultato con il minimo sforzo, grazie a quella palla lanciata da Ospinik. Quando l’Inter cala si vede di più in fase offensiva. Due volte al tiro, il Capitano – 6,5
Secondo me ieri ha fatto una grandissima giocata. Il vecchio Insigne avrebbe tirato la palla al bacio ricevuta da Ospina in faccia al portiere, per poi passeggiare sul campo frignando come un bambino. Ieri no. Ha ricevuto il lancio millimetrico, ha galoppato senza fiatare, poi l’intelligenza di tagliare per mettersi davanti al difensore e infine il passaggio a Mertens per il gol. Per me è stato bellissimo. Lo voglio premiare – 7
YOUNES dall’84’. Cinque cambi e si rivede finanche Amin – senza voto
Amin mi fa morire. Sul mercato ha rifiutato qualsiasi possibile destinazione, e chissà come l’ha presa De Laurentiis. E d’improvviso ti sorprende con interviste bellissime in cui capisci che rappresenta un continente inesplorato. Bello ogni tanto ricordarsi che esiste – sv
GATTUSO. Un Napule sofferente, cinico e concreto a sua immagine e somiglianza. Conquista la finale di Coppa Italia (e l’Europa) con un quattro-tre-tre decisamente anti-estetico: che bello. Viva il contropiede e speriamo che mercoledì replichi con il suo maestro che ben conosciamo. Per lui questo tempo fuori dall’ordinario è stato ancora più doloroso e ciò rende questa serata ancora più dolce – 7
Questo Napoli post pandemia non mi è affatto dispiaciuto. Ha il senso della squadra, della generosità e anche della lucidità. Ci sono degli accorgimenti ancora da prendere, condizione da migliorare, ma come prima partita azzurra del ritorno ad un calcio lunare è stata sicuramente molto meno noiosa della Bundesliga e della triste semifinale che ha portato la Juve ad essere la nostra avversaria. Il Napoli ha mostrato di avere testa, soprattutto, di essere cresciuto. Il merito sarà anche di quest’uomo, no? – 7,5
ARBITRO ROCCHI. Per fortuna che se ne va in pensione. Non vede un braccio nerazzurro in area (sì che c’era) e non espelle Young per doppia ammonizione. Per lui non vale la regola generale della sufficienza: 4
Dai, si è fatto pure male…