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Quando Nastase fermava le partite e leggeva le poesie d’amore di Vilas che, furente, andava via

Tuttosport dedica due pagine al grande tennista argentino oggi malati. Un articolo meraviglioso: Panatta gli trovò un lavoro, gli amori, il magico 77

Quando Nastase fermava le partite e leggeva le poesie d’amore di Vilas che, furente, andava via

La malattia

Oggi Tuttosport dedica due pagine a Guillermo Vilas grandissimo tennista anni Settanta. E che adesso sta male. Daniele Azzolini racconta che in tanti hanno cercato di nascondere la verità sullo stato di salute di Vilas ma poi, come accade in questi casi, la notizia è arrivata a troppe persone ed è uscita. Il quotidiano argentino Olè ha scritto di sindrome neuro-degenerativa. Azzolini su Tuttosport racconta molti episodi. Innanzitutto il ruolo di Adriano Panatta.

Racconta Azzolini che Vilas (soprannominato Willy) nei primi anni Settanta chiese aiuto a Panatta.

“Cercava il posto fisso, uno stipenduccio che gli procurasse una stanza e gli evitasse di tornare in Argentina”. Panatta convinse la Federazione a ingaggiarlo come sparring partner per la Davis. Riuscì a spuntarla “inventando l’assoluta indispensabilità di un mancino”.

La mattina le signore affaccendate gli portavano la colazione con bistecca o branzino, uova, bacon, aranciata, latte, dolci, persino la pasta al forno. Panatta e Bertolucci lo guardavano e se sentivano svenire.

Vilas si sottoponeva ad allenamenti particolarmente massacranti e trovò quel che Azzolini definisce un allenatore sadico. il romeno Ion Tiriac che per lui lasciò Nastase.

Vilas ebbe molti amori, tra cui la Carolina di Monaco. Scrisse due libri di poesia, se li editò da solo. Uno dei libri era dedicato alla figli di Grace Kelly.

Una poesia è riportata da Azzolini:

Quando mi donasti la tua bocca assetata
il mio corpo desideroso di corpi
vibrò
e quando il mio pene
spinse il suo miele
pianse la mia anima
assetata d’amore.

La finale di Aix-en-Provence

Azzolini racconta la finale di Aix-en-Provence del 1977. Nastase contro Vilas. Nastase adoperò la racchetta a doppia incordatura – detta racchetta spaghetti – che subito dopo venne vietata.

Vilas – scrive Tuttosport – era nel suo anno record. A Parigi – Borg non c’era – aveva vinto il suo primo Slam. Vinse quattro tornei di seguito: Kitzbuhel, Washington, Louisville, South Orange e andò da favorito agli ultimi Us Open sulla terra (l’anno successivo si trasferirono sul cemento di Flushing Meadows). Vinse 6-0 al quarto contro Connors.

A Aix-en-Provence si presentò con una striscia interrotta di 42 match vinti di seguito che comodamente portò a casa 46 raggiungendo la finale. E lì incontro Nastase con la sua racchetta bitorzoluta. Quell’incordatura raddoppiata, messa a disposizione del tennis artistico di Nastase, imponeva alle palle le stesse acrobazie di un aereo della Pattuglia Tricolore. (…) Vilas si ritrovò sotto 6-1 7-5 e al termine del secondo set Nastase, non contento, volle infierire estraendo dal borso il fatidico libretto (con le poesie di Vilas). Cominciò a leggere le poesie, a recitarle a voce alta davanti al pubblico, sghignazzando e trascinando tutti al riso più sfrenato. Per Vilas fu troppo. Se ne andò infuriato senza neanche dare spiegazioni, piantando in asso Ilie, il record, la finale, l’intero torneo.

Il suo record – tuttora imbattuto – è di 46 vittorie consecutive. Senza quella finale con la racchetta proibita, sarebbe arrivato a 73. Vilas ha sempre pensato che il computer dell’Atp non gli avesse reso giustizia. Quell’anno, sarebbe dovuto diventare numero uno. E – scrive Azzolini – che un dossier è stato depositato all’Atp che un giorno darà una risposta.

Infine, Tuttosport racconta che Vilas coniò un colpo che fu ribattezzato gran willy che altro non era che il colpo sotto le gambe.

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