Subissato di insulti sui social per aver partecipato alla manifestazione antirazzista di Londra, reagisce su Twitter in maniera dir poco ingenua. La storia non fa per lui
Boris Becker è il più giovane vincitore della storia di Wimbledon: aveva 17 anni e 227 giorni quando vinse sull’erba londinese col suo serve&volley esplosivo. La leggenda del tennis tedesco scopre a 52 anni che la Germania è razzista.
“Sono scosso, scioccato, spaventato dai molti insulti solo tedeschi per il mio supporto della demo #BlackLivesMatters a Londra ieri!”
ha scritto su Twitter.
Becker sui social ha pubblicato un video nel quale si autoritrae con un asciugamano sulla bocca durante la manifestazione a Londra contro l’omicidio di George Floyd e contro il razzismo. Una delle migliaia di manifestazioni che si sono tenute in questo weekend in giro per il mondo. Solo che in mezzo a molte reazioni positive è arrivata la solita salva di commenti odiosi e razzisti, tutti – scrive Becker – provenienti dalla sua Germania.
#word … #BlackLivesMatter pic.twitter.com/CKUCpf1S1r
— Boris Becker (@TheBorisBecker) June 6, 2020
“Perché perché perché??? Siamo diventati un paese di razzisti …?”.
Tenerissimo l’utilizzo del verbo “diventare”, che presuppone un passaggio di stato, una trasformazione da Paese notoriamente tollerante che all’improvviso si riscopre razzista. La Germania… Incredibile… Il grande Boris deve avere uno strano rapporto di rimozione con la storia.
“Fortunatamente, il mio supporto alla demo di # BlackLivesMatter su #CNN e #DailyMail è stato visto anche come molto positivamente”, ha poi twittato Becker, aggiungendo i nomi dei suoi figli #Noah #Elias #Anna #Amadeus: “… apparentemente molte persone in Germania non hanno ancora capito che è la mia storia familiare!”
L’ex moglie di Becker, Barbara, è figlia di un afroamericano e di un tedesco. La madre della seconda moglie di Becker, Lilly, proviene dal Suriname.