Zielinski migliore in campo. Maksimovic rivelazione del tempo post-pandemico. Insigne è la più grande rivoluzione compiuta da Gattuso. Lozano dall’oblio al gol. Bentornato Faouzi!
OSPINA. “O tempora o mores!”. E Ospina. “Che tempi, che costumi!”. La prima volta che Cicerone coniò la famosa massima fu nel processo siciliano a un politico corrotto di nome Verre. Ventuno secoli dopo, cara Ilaria, anche il pipelet colombiano potrebbe scrivere nel suo piccolo le Verrine, dinnanzi a quello scempio dell’attaccante scaligero, che lo grazia prendendo la palla di petto anziché con la cabeza. “Che tempi, che costumi!”. Il resto è buona e ordinaria amministrazione, o quasi – 6
Non è stato costretto a grandi interventi, ma quando c’era bisogno si è fatto trovare pronto. Un’uscita buona, per il resto rimango dell’idea che esca troppo poco – 6
DI LORENZO. La difesa è la vera roccia del Napule avvelenato di Gattuso. E se qualcuno fa meno scintille belliche del solito si nota eccome. E’ quello che accaduto a Di Lorenzo stasera. A un certo punto l’ansia mi ha fatto temere un crollo lì a destra – 5,5
Si è lasciato prendere dalla voglia di incursioni nella metà campo avversaria, dimenticando, forse, che Lazovic è un cliente difficile. Appannato – 5,5
MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo è una delle rivelazioni di questo tempo post-pandemico. Sognavamo tutti la barriera arcigna Manolas-KK e invece si è imposto lui come spalla prediletta del Colosso Nero. E ne ha dato un’altra conferma nell’inospitale terra veronese – 6,5
Un solo errore, nel primo tempo. Per il resto, quanto è bello questo Nikola, Fabrizio! Era un umile servitore, è diventato un Principe Azzurro. Non vorrei essere nei panni di Gattuso, nella scelta tra lui e Manolas – 7
KOULIBALY. Madonna Di Carmine! Finalmente una prestazione da Kappa Kappa insormontabile. Il povero Di Carmine è la preda perfetta e perdente – 7
Manolas, Maksimovic, Koulibaly. Sono finalmente felice, Fabrizio: abbiamo tre elementi che, adesso sì, sono insostituibili. Kalidou è tornato e anche alla grande- 7
HYSAJ. L’Onesto Faticatore albanese difende e quando può aiuta i compagni nell’assembramento di mezzo – 6
Fortunatamente non ha troppe insidie con cui fare i conti – 6
GHOULAM dal 66’. Nessuno resta indietro nella produttiva retorica gattusiana: vuoi vedere che Mister Veleno è anche un po’ grillino, Ilaria? Torna Ghoulam ed è suo il secondo corner che cornifica definitivamente Romeo. E le sue rimesse-assist sono sempre preziose – 6,5
Ma che bello che i due che hanno messo la firma a sigillo della vittoria siano stati lo sfortunato Ghoulam e il mistero Lozano! Bentornato, Faouzi! – 6,5
ZIELINSKI. La vittoria sull’ostico suolo leghista (ma versante Zaia) ha un doppio timbro polacco. Soprattutto quello di San Piotr, che sin dall’inizio si accende con continuità e concretezza. Sorregge con un grande lavoro e tanta corsa il reparto di centro. Ed è sua la prima occasione, tiro respinto da Silvestri. Il migliore in campo, per me – 7,5
Il migliore senza dubbio. Un lavoro essenziale, il suo. Ha vanificato la pressione del Bologna, disorientandolo con le sue invenzioni. Peccato per il gol mancato – 7,5
DEMME. Lavora in maniera oscura e pugnace, ma in fase d’impostazione spesso soccombe, risucchiato dalla pressione avversaria. Per la cronaca è suo il colpo di testa all’indietro che innesca l’azione dell’incredibile Verrina gialloblu – 6
Più sottotono del solito. Resta il merito di dare equilibrio alla squadra – 6
LOBOTKA dal 72’. Ha piedi migliori di Demme e mantiene la posizione – 6
Se ci fosse un giocatore che coniugasse le caratteristiche di Demme e Lobotka sarebbe il nuovo Fenomeno – 6
ALLAN. A volte dà l’illusione di essere tornato il giocatore di un tempo, mordendo chiunque gli capiti tra i piedi. Poi fatalmente s’ammoscia. La sufficienza comunque è ampia – 6
Alterna sprazzi di bel gioco a scomparse nel nulla. Scivola un po’ troppo e spreca un’occasione a inizio ripresa. Da rivedere – 6
FABIAN RUIZ dal 66’. Con lui in campo il palleggio diventa tempo guadagnato che vale oro. Epperò avendo l’ossessione dei dettagli, Ilaria, mi chiedo: perché un talento come lui continua a fare quei perigliosi passaggi orizzontali in fase d’uscita? – 6
Ha il merito di far ripartire la squadra. Meglio di Allan – 6
POLITANO. Dà l’idea di un folletto che interpreta a modo suo, con strappi e fantasia la fascia destra. Dobbiamo abituarci a qualcosa di molto diverso dall’intelligenza cartesiana di Callejon. Ma forse non meno efficace. Del resto è suo l’angolo per la testa di Sant’Arcadio – 6,5
Lo trovo sicuramente rinvigorito, forse più felice e divertito. Di certo un cambiamento c’è stato, anche se è andato peggio che in Coppa Italia. Però inizia a ricordare il Politano dei tempi d’oro dell’Inter. Sogno, per lui, una rinascita come quella garantita da Conte a Candreva. Secondo me Gattuso può riuscirci – 6
LOZANO dall’84’. Sembrava destinato all’oblio in questo Napule dopato dal veleno gattusiano ed ecco che il presunto Chuckyno mexicano ritrova campo e gol appena entrato. A dire il vero ne poteva fare pure un altro: sarebbe stata un’apoteosi. Ma va bene anche così – 7
Se avesse segnato anche il secondo sarebbe stata l’apoteosi, Fabrizio. Direi che tutto sommato non ci possiamo proprio lamentare, e nemmeno lui. Lozano è comunque la dimostrazione di quanto sia motivatore e “giusto” Gattuso – 6,5
MILIK. One shot per Sant’Arcadio. E dire che la cabeza non è il suo forte. Stavolta però la prende bene, il pallone rimbalza e finisce dentro. Tutto ciò azzera e fa perdonare la modalità “parcheggio” con cui ha stazionato là davanti, nella vana speranza che Insigne ingarrasse una sponda. A inizio ripresa ha un’occasione per raddoppiare – 6,5
Il vero centravanti è quello che anche se sta fermo per tutta una partita alla prima occasione si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e dà la zampata che porta al gol. Arek l’ha fatto. A me mancherebbe molto se andasse via – 7
MERTENS dal 72’. Venticinque minuti di scatti, ma senza incidere – senza voto
L’alternanza di cui dispone il Napoli in attacco (e non solo) è tanta, tanta roba – sv
INSIGNE. L’epifania del veleno gattusiano ha trasfigurato soprattutto il Capitano. Il cambiamento è radicale, al posto dei ghirigori c’è l’essenziale che può fare molto male agli altri, vedi la semifinale con l’Inter. Corre a tutto campo, fa due tiri importanti, di cui uno deviato, assiste bene i compagni. Promette bene, il Capitano – 7
Un Insigne essenziale. Lucido, intelligente, pulito, faticatore. E’ la più grande rivoluzione compiuta da Ringhio – 7
GATTUSO. E’ la quarta vittoria esterna consecutiva, con in mezzo il lockdown. Sampdoria, Cagliari, Brescia e adesso Verona. E partita dopo partita il punto forte della squadra sta diventando la difesa. A leggere i quotidiani locali è come se avesse ipnotizzato i suoi giocatori con un metodo basato su un militarismo che alterna umanità e cazziatoni. Però non è un sergente. E’ Gattuso, punto. E stasera ci ha reso felici. Giulietta resta una zoccola – 7,5
La rappresentazione che ne fa la stampa è a tratti surreale. Credo che la sua principale forza non sia il ringhio che gli ha meritato il soprannome, ma la dolcezza, l’empatia. Gattuso sa di cosa hanno bisogno i calciatori per essere motivati, perché era ciò di cui ai suoi tempi aveva bisogno anche lui. Si è semplicemente messo dalla loro parte. Cresce insieme alla squadra. Dimostra ogni volta di più chi è, è come se ci regalasse un’Epifania a piccoli bocconi. L’educazione di Gattuso a Gattuso. Qualcosa da studiare – 7
ARBITRO PASQUA. L’ammonizione severa a KK fa toccare i nervi. Ma si ravvede e giustamente annulla il pareggio del Verona. In ogni caso troppo supponente – 5,5
Per fortuna, le porte chiuse hanno spinto gli arbitri ad ascoltare di più i consigli. E’ un successo – 5,5