Su La Stampa. Alcune denunce sono relative a fatti accaduti più di dieci anni fa. Il gip ritiene «attuale il pericolo di reiterazione del reato». Massari resta a San Vittore

Su La Stampa nuovi sviluppi del torbido caso riguardante Paolo Massari. Il giornalista di Mediaset (ora sospeso), ex assessore del Comune di Milano, fu arrestato a giugno con l’accusa di stupro ai danni di una imprenditrice milanese. La donna raccontò la terribile esperienza al Corriere della Sera, con dovizia di particolari.
Ebbene, per gli investigatori che si occupano del caso, Paolo Massari è un «seduttore seriale». Dopo l’imprenditrice, infatti, si sono fatte avanti altre dieci donne che lo accusano in maniera analoga.
Scrive la Stampa:
“Tutte hanno raccontato la stessa terribile storia. Alcune violenze sono vecchie, risalgono a più di dieci anni fa, ma sempre fresche nella memoria di chi le ha subite e non ha avuto il coraggio di denunciare. Di sopportare il peso di un processo. Di accusare un «uomo importante», un «noto giornalista», ex assessore del Comune di Milano, che si muoveva con facilità nella Milano bene”.
Secondo quanto riferiscono gli investigatori, in almeno due dei dieci casi, gli abusi sono “brutali e indicibili” e sicuramente più pesanti di quelli subiti dall’imprenditrice. Tanto da indurre i pm a definire Massari un «seduttore seriale», convinti del fatto che altre vittime si faranno avanti ancora.
La stessa imprenditrice milanese, ieri, nel corso dell’incidente probatorio voluto dai magistrati, ha raccontato di essere stata contattata da diverse donne che avevano avuto la stessa esperienza.
Scrive il quotidiano:
“Il «modus operandi» di Massari, secondo gli investigatori della Squadra Mobile diretta da Marco Calì, è sempre stato lo stesso: adescava le sue vittime per un aperitivo o una cena, qualche volta con messaggi insistenti, le invitava a casa con una scusa, le aggrediva con ferocia. Una sequenza uguale negli anni. Anche nel linguaggio: «Io sono il padrone, tu la mia schiava». Tutte le donne hanno descritto un Massari che si trasforma, che diventa «cattivo», «spietato». Qualcuna di loro è riuscita a fuggire in tempo, altre sono state costrette a subire”.
Purtroppo, nessuna delle donne che si sono fatte avanti potrà formalizzare una denuncia contro Massari, perché gli episodi raccontati sono molto vecchi. Ma i loro racconti hanno rafforzato le accuse contro il giornalista. Il gip ritiene «attuale il pericolo di reiterazione del reato». Massari resta a San Vittore.