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Roberto Insigne: «Sono orgoglioso di essere il fratello di Lorenzo. Vigorito? Come un papà»

Al CorMez: “Benevento mi ha fatto maturare come uomo, innanzitutto. Ero già un calciatore con una sua identità. Di questo club apprezzo i valori, gli insegnamenti. Ascoltare Inzaghi è come una lezione di vita”

Roberto Insigne: «Sono orgoglioso di essere il fratello di Lorenzo. Vigorito? Come un papà»

Il Corriere del Mezzogiorno intervista Roberto Insigne, fresco di promozione in Serie A con il Benevento. Racconta che è il coronamento di un sogno e che adesso non vede l’ora di sfidare il fratello Lorenzo.

«Ed è questo il sogno che si è avverato. Sfidare la mia città, giocare contro mio fratello Lorenzo. Mi ha già detto: guarda che non ti darò la mia maglia. Magari sarà lui a chiederla a me».

Lorenzo è il suo fratello famoso, ma lui non ne ha mai risentito, dice.

«Se è successo non l’ho mai percepito. Io e Lorenzo siamo due giocatori diversi, sia per caratteristiche tecniche ma anche per carattere. Lui è fortissimo e sono orgoglioso di essere suo fratello. Pensi che spesso mi chiamano con il suo nome di battesimo, ci sono abituato. Rispondo e sorrido, sotto sotto mi fa anche piacere. Io però so chi sono e cosa ho fatto per meritarmi questa meravigliosa promozione. Da napoletano sono abituato: dobbiamo sudare più degli altri per affermarci».

Parla del Benevento come di un’oasi.

«Benevento mi ha fatto maturare come uomo, innanzitutto. Ero già un calciatore con una sua identità, ma qui tutti mi hanno aiutato a crescere, a credere in me stesso. A lavorare per migliorare. Mettersi in discussione aiuta, sentirsi parte di un gruppo dove tutti sono considerati dall’allenatore alla stessa maniera, ti spinge a lavorare di più, a sudare. Ogni piccola conquista diventa una grande vittoria».

Racconta che grazie a Inzaghi nello spogliatoio non ci sono primedonne.

«Il mister non si accontenta mai. Ed è una questione di mentalità. Mi ha spronato e aiutato, così come ha fatto con gli altri: doppi ruoli e doppi giocatori, sempre tutti sul pezzo. Ascoltare Inzaghi è una lezione di vita. Ha vinto tanto come calciatore, conosce tutto dello spogliatoio. E ci tiene tutti con i piedi per terra, da noi prime donne non esistono».

Un po’ come Gattuso

«Sì, quando mi confronto con Lorenzo, intuisco che ci sono tante affinità»

Parla di un rapporto straordinario con il presidente Vigorito.

«Benevento adesso è la mia casa, ho sofferto all’inizio ma poi è diventato il migliore dei mondi possibili. E non soltanto perché abbiamo vinto. Di questo club apprezzo i valori, gli insegnamenti. Mi piace il clima di entusiasmo. E poi c’è il presidente, un secondo papà per me. E’ napoletano come me. Ma il legame forte nasce quando l’anno scorso ha esercitato l’opzione del riscatto del mio cartellino anche senza la promozione. Ha avuto fiducia, ed io lo chiamo papà».

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