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Sacchi: «De Laurentiis mette al centro il bilancio, conquista ogni obiettivo calcistico con onestà»

Al Mattino: «Provo disgusto per chi vince indebitandosi. Gattuso tolga il tatticismo e dia uno stile al Napoli. Barcellona? Se il Napoli penserà solo a difendersi, prenderà gol»

Sacchi: «De Laurentiis mette al centro il bilancio, conquista ogni obiettivo calcistico con onestà»
foto Andrea Rigano'/Image Sport

Il Mattino ospita una lunga intervista ad Arrigo Sacchi. Tra i temi, anche il Napoli. Sacchi si esprime sul presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis.

«È un presidente bravo, difficile, che guida la squadra di una città non facile e che mette al centro di tutto il bilancio. E quindi ogni suo obiettivo calcistico è conquistato con onestà. Perché io provo disgusto per chi vince indebitandosi. Non si vince in questa maniera».

Sulla rottura del rapporto con Ancelotti non ha dubbi: deve essere stata responsabilità di qualcuno in squadra.

«A Napoli Carlo è stato accusato di una cosa che mai nessuno al mondo gli aveva imputato: di non saper gestire un gruppo. In tutto il mondo lui è famoso per questa sua straordinaria abilità. Prima o poi avrà una laurea ad honorem in psicologia. A Napoli è passato, invece, per uno che non capiva cosa volevano i suoi calciatori. Evidentemente le colpe non erano le sue, ma di qualcuno della squadra».

In vista del prossimo match contro il Barcellona, Sacchi invita il Napoli a giocare con coraggio.

«L’1-1 non è un risultato semplice, va fatto un gol. Il Barcellona non giocherà per lo 0-0. Non lo farà mai. Non fa parte della sua storia. Ma sa come si dice? Se c’è il beccamorto in casa vuol dire che c’è il morto. Significa: se il Napoli penserà solo a difendersi, se avrà il Barcellona tutto nella propria metà campo, prima o poi il gol lo prenderà. E Gattuso questo lo sa».

Su Gattuso e la stagione del Napoli:

«Si stanno gettando le basi per un progetto interessante. Rino è straordinario, non si può non amare. È un ragazzo che dà tutto, sempre. E quando sei così, migliori. Come sta facendo. Tolga il tatticismo e dia uno stile. Ha il tempo e le capacità. E ha un alibi, se non vi è riuscito fino ad adesso: ha trovato una situazione molto complicata, ha gestito situazioni difficilissime. Mi piace perché ha modestia, entusiasmo, intelligenza. Sarebbe stato il mio calciatore ideale perché quando facevo le squadre li volevo così».

 

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