In Italia stadi vecchi e troppa burocrazia. Il piano di investimento della Lega potrebbe generare un indotto extra-pallone da 10 miliardi, creare 20mila posti di lavoro e aumentare il gettito fiscale di 1,5 miliardi.

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha inviato ai partiti e agli altri membri di governo una bozza di Testo Unico che prevede procedure più snelle per autorizzazioni e permessi per realizzare nuovi stadi o ristrutturarne di vecchi. Un testo che prevede uno spazio minore alle opposizioni delle sovrintendenze.
Un tentativo di accelerare i tempi e ridurre al minimo la burocrazia per la costruzione o la ristrutturazione.
In Italia ci sono stadi troppo vecchi per soprassedere al problema. Negli ultimi vent’anni solo Juve, Sassuolo e Udinese sono riusciti ad edificare nuove strutture, mentre l’Atalanta ha avviato i lavori per farlo.
Il ritardo, scrive il Corriere della Sera, è pesantissimo e si ripercuote sulla vendita dei diritti tv, sui ricavi dei club e sull’occupazione.
La Lega Serie A ha pronto un piano di investimento da 2,5 miliardi che, scrive il quotidiano, “potrebbero generare un indotto extra-pallone da 10 miliardi, creare 20 mila posti di lavoro, aumentare di 1,5 miliardi il gettito fiscale come è successo in Spagna e Francia”.
L’ad della Lega, Luigi De Siervo, spiega:
«È un tema non più procrastinabile, i tedeschi grazie agli impianti costruiti per il Mondiale 2006 offrono alle tv un prodotto più gradevole del nostro. Con le modifiche alle leggi sugli stadi del 2013 e del 2017 sono stati fatti passi in avanti, abbiamo fiducia che il governo possa semplificare i procedimenti per gli interventi in riqualificazione urbana. C’è troppa incertezza burocratica».