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Cacciari: «andare a Port’Alba e non trovare più la libreria Guida, è stato un colpo al cuore»

Intervista al filosofo intervenuto a Piano di Sorrento: «Napoli è un antichissimo amore. Conte? Spero che non cada, non c’è un’alternativa»

Cacciari: «andare a Port’Alba e non trovare più la libreria Guida, è stato un colpo al cuore»
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Il filosofo veneziano Massimo Cacciari è a Piano di Sorrento ospite del Comune per un evento al Centro “Monsignor Zama” ed accetta, in esclusiva, un’intervista a ilNapolista, sulla politica italiana e su Napoli.

Iniziamo dall’attualità politica minima: questa faccenda dei 600 euro richiesti da alcuni parlamentari…
“Non mi interessa niente: anche se c’è da dire che la legge è sbagliata e magari un commercialista ha fatto domanda per il deputato di turno…  Comunque per me la colpa è nel pressapochismo della norma”.

Che prospettiva ha questo governo Conte: cadrà dopo l’estate?
“Mi auguro che questo non accada perché penso che manchi una solida alternativa: Salvini gli italiani lo hanno già assaggiato, a differenza della Meloni… Stiamo a vedere cosa succede: con tutti i suoi limiti e le inefficienze enormi la caduta del governo ci porterebbe ad un salto nel buio. Certo ad ottobre se accadesse l’irreparabile e non si andasse ad elezioni si formerebbe l’ennesimo governo di minoranza che per un sistema come il nostro sarebbe l’ennesima stranezza istituzionale”.

Che rapporto ha con Napoli?
È un antichissimo amore: Napoli, la Campania. Sono stato poche ore fa a Baia ed a Pozzuoli ed ho potuto vedere i miglioramenti del Museo e dell’area di Cuma avviati dal nuovo direttore. Ho speranza che molti capiscano che solo qui c’è il Mitreo di S. Maria Capua Vetere e le Basiliche paleocristiane di Cimitile di Nola. La nostra principale industria – il turismo di stampo culturale – nasce nell’Umanesimo”.

Che rapporti ha con la classe universitaria partenopea?
“Solidissimi: ho molti amici tra i quali il filosofo Fulvio Tessitore ed anche Gaetano Manfredi – neo ministro dell’Università e della Ricerca – : lo reputo una persona preparata e seria, anche se dubito che gli faranno porre in essere molto”.

Altri legami con il mondo culturale partenopeo?
“Innumerevoli e storici: devo dirle che andare a Port’Alba e non trovare più la libreria Guida è stato per me un colpo al cuore. Almeno si tolga quella targa che dice del patrimonio culturale di interesse nazionale dell’antica ‘Libreria internazionale’. Io ho anche collaborato con Guida: facevamo una rivista – con l’amico storico Biagio De Giovanni – che qualcuno ricorderà: ‘Il centauro’ “. Poi la presentazione dei suoi testi – “Il lavoro dello Spirito”, “Generare Dio”, etc… – e la declinazione della sua idea necessaria di Europa che tenga insieme unità politica e solidarietà. La serata si conclude spaziando da Lucrezio, S. Giovanni l’evangelista fino ai suoi Idealisti tedeschi. Arrivando a Max Weber che aveva capito tutto di quella trasformazione che stiamo ancora vivendo, “senza formazione dei giovani e politiche al passo con i tempi non andremo da nessuna parte e daremo la stura ai movimenti indistinti ed ai demagoghi di turno”.

“L’Europa? È cristiana nel senso simbolico della ricerca del massimo bene comune”.

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