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Il Covid può attaccare la tiroide (anche nei giovani)

Sul Messaggero gli studi scientifici che mostrano il nesso tra l’infezione e la tireotossicosi. Una condizione riscontrata in un paziente su cinque

Il Covid può attaccare la tiroide (anche nei giovani)
Blood sample with respiratory coronavirus positive

Sul Messaggero i risultati di uno studio effettuato dagli endocrinologi dell’Università di Pisa e pubblicato sulla rivista “Journal of Endocrinology and Metabolism”. La notizia è che il coronavirus può provocare problemi anche alla tiroide.

Tutto nasce dall’osservazione di una ragazza che ha contratto il virus dal padre senza mostrare grandi sintomi, a parte una specie di raffreddore e un po’ di tosse. Dopo un paio di settimane il suo tampone era tornato negativo.

“Poi, però, all’improvviso era comparso un dolore fortissimo nella parte anteriore del collo, che appariva tumefatta, accompagnato da temperatura alta, debolezza e da frequenti attacchi di tachicardia“.

Erano i sintomi di una tiroidite subacuta virale, una grave infiammazione della piccola ghiandola endocrina che può portare a rilasciare tutte insieme grandi quantità di ormoni tiroidei, provocando così un quadro di tireotossicosi e i sintomi dell’ipertiroidismo: tremori, irrequietezza, palpitazioni, debolezza, dimagrimento.

A corroborare la relazione di causa-effetto con il Covid, lo studio dei ricercatori del Policlinico Ca’ Granda di Milano pubblicato su “Lancet Endocrinology and Metabolism”.

“Hanno effettuato il dosaggio degli ormoni tiroidei nei pazienti ricoverati in rianimazione per Covid-19 tra marzo e aprile, confrontandone i risultati con quelli dei pazienti ricoverati in terapia intensiva nello stesso periodo dello scorso anno. Sono riusciti ad evidenziare che ben il 15 per cento dei pazienti ricoverati per coronavirus presentava un quadro di tireotossicosi“.

Non solo. Anche un altro studio, pubblicato dall’Ospedale Humanitas di Milano su “European Journal of Endocrinology” ha confermato l’elevato rischio di tireotossicosi nei pazienti ricoverati per Covid-19. Sarebbe una condizione riscontrata in un paziente su cinque. Secondo gli autori, sarebbe da attribuire all’esagerata risposta autoimmune scatenata dal virus.

Chi invece ha già patologie tiroidee non sarebbe più incline a contagiarsi.

 

 

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