La peggior sconfitta europea. Coppa delle Fiere 1967-68, all’andata finì 4-1. Pesaola lasciò Altafini a casa. A Napoli uno scozzese fu derubato ai Quartieri
A due giorni da Barcellona-Napoli, anche per esorcizzare, abbiamo cercato la peggior sconfitta europea del Napoli. E ci siamo imbattuti in una partita della Coppa delle Fiere 1967-68 tra gli scozzesi dell’Hibernians e il Napoli. Partita di ritorno che si disputò il 29 novembre. All’andata il Napoli allenato da Pesaola e in cui giocavano Juliano, Altafini, Zoff, Ottavio Bianchi (in teoria anche Sivori ma era infortunato), aveva vinto 4-1 con tripletta di Canè e rete di Altafini.
Sembrava tutto fatto. Tant’è vero che Altafini rimase a casa, non partì per la trasferta in Scozia.
Quella partita viene ricordata sul sito ufficiale della squadra scozzese come la notte europea più bella della storia del club.
L’articolo ricorda quanto all’epoca il calcio scozzese fosse temuto. La Nazionale era soprannominata quella dei campioni del mondo non ufficiali visto che a Wembley avevano battuto 3-2 gli inglesi campioni del mondo e che il Celtic aveva vinto la Coppa dei Campioni battendo l’Inter in finale, mentre i Rangers avevano perso dal Bayern nella finale di Coppa delle coppe.
Il sito dell’Hibernian ricorda che a porta nel Napoli giocava la leggenda Dino Zoff, che in attacco c’era Altafini, oltre a Cané, Sivori, Juliano. Al San Paolo, come detto, finì 4-1. E nessuno dava agli scozzesi alcuna chance di ribaltare il risultato. A crederci c’era solo l’allenatore: Bob Shankly fratello del celebre Bill icona del calcio mondiale che creò la leggenda Liverpool.
Il ritorno si giocò a Edimburgo.
In conferenza stampa Shankly disse che la sua squadra avrebbe passato il turno e le sue dichiarazioni venne accolte con divertimento, non dice di con scherno ma possiamo immaginare qualche risatina, dalla stampa italiana.
L’Hibernian considerava una grande vantaggio l’assenza di Altafini che aveva subito un piccolo infortunio e il Napoli non lo aveva rischiato perché considerava la partita poco più di una formalità. “Una decisione che avrebbero rimpianto”, scrivono gli scozzesi.
Uno dei giocatori dell’Hibernian, Allan McGraw, ricorda: «A Napoli c’era un caldo incredibile. Prima della partita, tutti i nostri avversari ci consegnarono un mazzo di fiori. Nessuno di noi sapeva cosa farne, qualcuno decise di gettarli alla folla ma intorno al campo c’era un fossato e caddero tutti. Il 4-1 li lusingò, ma la differenza l’aveva fatta la velocità di Altafini. Al ritorno il Napoli ci regalò dei portasigarette musicali d’argento, il mio ce l’ho ancora».
Finì 5-0. Il primo gol fu segnato da Bobby Duncan con una botta dalla distanza, Duncan ricorda: «A Napoli andammo a fare una passeggiata ai Quartieri. Era un posto davvero povero con fuochi in strada. C’erano un sacco di bambini che volevano i nostri autografi. Mentre li stavamo firmando, un ragazzino mi rubò il portafogli e scappò. Per fortuna non avevo granché».
L’Edinburgh Reporter, che ovviamente ha un pezzo dedicato a quell’incontro, scrive che la distanza del tiro di Duncan aumenta ogni volta che viene raccontato. Il giornale scrive che sull’1-0 venne negato un rigore agli scozzesi e che il Napoli ricorse al gioco duro e cita un fallaccio di Nardin.
Al termine della partita, Shankly disse: «Dopo Napoli, pensavo che avremmo potuto vincere ma non così comodamente». l’Edinburgh Reporter ha anche una dichiarazione del presidente Lauro, Gioacchino: «Erano un’altra squadra rispetto all’andata. Troppo potenti, forti e veloci per noi».
Poi, gli scozzesi vennero eliminati dai ragazzacci di Don Revie, il Leeds, che vinse la Coppa. In quello stadio, Altafini ci giocò sei anni dopo quando tornò con la Juventus e vinsero 4-2.
Nella storia europea del Napoli c’è un’altra sconfitta per 5-0 subita in Mitropa Cup nel 1934 dall’Admira Vienna che si aggiudicò lo spareggio. Più di un tifoso ricorderà invece il 5-1 a Brema nella stagione 1989-90 quella del Napoli di Careca e Maradona.