Su Libero un po’ di aneddoti sull’Allenatore nel pallone tratti dal libro dell’attore: anche il celebre gioco di parole “Io picchio De Sisti” fu improvvisato

La “bizona”, il mitico 5-5-5 della Longobarda allenata da Oronzo Canà, fu un’invenzione estemporanea di Lino Banfi, un’improvvisazione fuori copione.
“Prima di girare dissi al regista, a Martino, che avrei parlato del 5-5-5. Ma non sapevo con precisione cosa avrei detto”.
Ora lo sanno tutti, perché L’allenatore nel pallone è stato nel frattempo mandato a memoria da almeno un paio di generazioni di affezionati. Ma non tutti sanno alcuni retroscena e curiosità che Lino Banfi racconta nel libro “Siamo tutti allenatori nel pallone”, riportati da Libero. Tipo che lo stesso personaggio Canà è in realtà nato da un’intuizione di Nils Liedholm.
“Lino Banfi incontra Nils Liedholm nella tratta Roma-Milano. Il Barone gli fa: «Banfi, hai mai conosciuto Oronzo Pugliese?». Pugliese è un istrionico allenatore degli anni ’60-’70, pieno di riti e scaramanzie, tipo portarsi un gallo in panchina e spargere il sale sul campo. «Ne ho sentito parlare», gli risponde Banfi. «In passato ha allenato il Bari». «Non solo Bari, tante altre… Un tipo tosto, ma strano», replica Liedholm. Poco dopo l’allenatore suggerisce all’attore di interpretare quel personaggio. Banfi propone l’idea al regista Sergio Martino. Nascono da lì il film L’allenatore nel pallone e l’immortale personaggio di Oronzo Canà”.
Dal libro si intuisce anche che l’atmosfera del film riproduceva in realtà quella del set.
“Nel libro è Urs Althaus – Aristoteles – a ricordare come nacque la scena di Canà che balla in una discoteca con un trans, rispondendo così a Giginho che gli dice «Fica aqui» («guarda qui» in portoghese): «Ma che fica, questa ci ha il coso!». «Una sera siamo andati a ballare in un locale», racconta Althaus. «A Lino si è avvicinata “una ragazza”, che poi però si è rivelata essere un travestito. Così lui si è girato verso di noi e ha detto: “Questo lo facciamo anche nel film”»”.
Per non parlare di Martino, il regista, ultras laziale, che “nel vedere arrivare sul set Ciccio Graziani, attaccante della Roma, che qualche mese prima aveva sbagliato un rigore nella finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool, racconta «Gli dissi che grazie a lui avevo avuto un orgasmo».
Libero riporta anche altri aneddoti:
“Il film all’inizio doveva chiamarsi L’allenatore della panchina corta ma fu cambiato in L’allenatore nel pallone dal produttore Luciano Martino; la squadra prescelta avrebbe dovuto essere la Cremonese ma il nome Longobarda, di nessuno e perciò di tutti, si rivelò molto più lungimirante; mentre Crisantemi, il calciatore porta-sfiga, doveva essere solo una comparsa, prima di trasformarsi in uno dei personaggi più esilaranti. A Banfi si devono poi alcuni colpi di genio: la scelta di chiamarsi Canà per favorire i giochi di parole «Mara Canà» e «Mira Canà», la battuta epica «Io Picchio De Sisti» improvvisata sul momento”.