Libero intervista Inger Nilsson, interprete della bimba dai capelli rossi. «Una volta era meglio perché i bambini erano bambini! Oggi invece vengono rappresentati come piccoli adulti»

Libero intervista Inger Nilsson, l’attrice che interpretava Pippi Calzelunghe.
«Mi dispiace ammetterlo ma una volta era meglio perché i bambini erano… bambini! Oggi invece vengono rappresentati come piccoli adulti. Dovremmo lasciare ai ragazzi la loro innocenza, permettere ai più piccoli di essere tali. Mi rendo conto che è difficile: attraverso i social i bambini vedono e sanno tutto. In passato era diverso: mia mamma mi lasciava guardare la tv solo un’ora la sera ed era già un lusso».
Inger fu scelta per interpretare Pippi a soli 8 anni.
«Ricordo ancora quando, terminatele riprese, sono tornata a scuola e un sacco di persone mi aspettavano fuori, per strada, davanti casa. Non riuscivo più ad avere una vita privata e i miei genitori dovettero chiudere la porta a chiave: prima di allora non lo facevano mai, perché vivevamo in un paesino. Nessuno si chiudeva dentro. Ero sconcertata, la gente chiedeva di me e mi sembrava folle. Ora invece siamo più abituati alla notorietà. Detto questo, è importante che i genitori siano consapevoli di cosa voglia dire diventare famosi e siano protettivi verso i figli».
Dopo Pippi, l’attrice ha preso una pausa dalle scene.
«Ero una bambina: mi sono fermata perché dovevo studiare. Ho sempre saputo di voler fare l’attrice però devo ammettere che, terminata la scuola di recitazione, all’inizio è stato difficile propormi. Per tutti ero solo Pippi, soprattutto agli occhi di coloro che lavoravano al cinema e in tv. Ora è diverso, mi vedono come un’attrice, ma ci è voluto tempo: ho fatto molto teatro e solo negli ultimi anni film e serie tv».