A Repubblica: «Senti che fai un battaglia per i diritti. Gli sportivi non si espongono perché temono le critiche, fuggono i contrasti, non hanno interessi culturali o sociali o la personalità per sostenere una polemica».

Repubblica intervista Billy Costacurta. Il tema, stavolta, non è calcistico, ma politico, ovvero il suo voto al prossimo referendum. Ma c’è un cenno all’impegno sociale dei calciatori che riportiamo.
«Nel 2015 andai con Giuliano Pisapia sul palco del Gay Pride. Un’esperienza bellissima. Bella quasi come alzare la Coppa dei Campioni. È stata una delle mie giornate migliori. Una grande festa di civiltà. Ho davanti agli occhi Corso Buenos Aires pieno come un uovo. Senti che fai un battaglia per i diritti, cose che cambiano in meglio una società».
Gli viene chiesto perché gli sportivi hanno solitamente paura di esporsi?
«Alcuni temono di essere criticati, altri rifuggono i contrasti, altri non hanno interessi culturali o sociali, ad altri ancora difetta la personalità per sostenere una polemica».