La regione ha gli stessi contagiati della Lombardia, ma con un terzo di tamponi. Eppure De Luca minaccia. Non è mai responsabilità di chi governa
A Napoli piovono alberi per dodici minuti di pioggia molto intensa, possiamo dire anche eccezionale. Ma dodici minuti. De Magistris ha chiuso le scuole, non rende conto della quantomeno dubbia manutenzione degli alberi. Se la cava dicendo: “Purtroppo sugli alberi non abbiamo le risorse economiche e umane per la potatura”. Come se fosse arrivato l’altroieri. Invece fa il sindaco da dieci anni. A questo punto mettiamo il sindaco automatico. E ha anche l’ardire di attaccare:
Inviterei a chi ironizzava di andarsi a vedere qualche video che sta girando sui social, farsi un esame di coscienza e portare più rispetto per chi deve prendere decisioni così complesse per la nostra salute e per quella dei nostri figli.
Poche ore dopo, la Campania – nell’odierno bollettino del coronavirus – si conferma la regione italiana con più positivi: 253 nonostante sia quinta per numero di tamponi: poco più di 7.500. La Campania ha il più alto rapporto tra positivi e tamponi: siamo attorno al 3%.
In Lombardia ce ne sono pochi di più (277) ma con ventimila tamponi. Il Lazio ha 230 positivi con 11mila tamponi. Nessuno ha il rapporto della Campania.
Eppure De Luca, fresco vincitore delle elezioni (praticamente candidato unico), parla come se non fosse responsabile di nulla. Minaccia di chiudere la Campania se entro 3-4 giorni la curva dei contagi non dovesse stabilizzarsi. Non riesce a garantire più tamponi. Ha solo obbligato l’uso della mascherina per strada. Non siamo pregiudizialmente contrari, anzi. Dovremmo abituarci a convivere con la mascherina. Il punto è l’assunzione della responsabilità Che cosa fa De Luca oltre a minacciare di chiudere?