Il Corsera: la sentenza Bosman sta creando calciatori ricchi e società indebitate. Se non la si fa saltare, salta il sistema calcio
Il Corriere della Sera, con Dario Di Vico, coglie un punto che fin qui nessuno aveva centrato. Chi segue il calcio non per lavoro, ha un occhio diverso. E non a caso l’interessante articolo – troppo breve – porta la firma di Dario Di Vico giornalista vero, firma storica di via Solferino. Come anche Aldo Grasso, sempre sul Corsera – sull’esame farsa di Suarez.
Lui scrive chiaro e tondo che il problema del calcio è la sentenza Bosman che ha regalato ai calciatori una condizione da nababbi.
I calciatori sono riusciti, infatti, grazie alla (famigerata) sentenza Bosman a sommare i vantaggi del libero mercato con quelli del protezionismo, hanno uno status giuridico che li assimila ai liberi professionisti e però possono giovarsi delle tutele tipiche dei lavoratori dipendenti. Una pacchia.
Non è solo questione di Covid. Il football italiano – scrive –
presenta un paesaggio abitato da calciatori straricchi e società indebitate fino al collo. Il risultato è che lo show continua a rimpinguare i conti delle star e dei loro famelici procuratori, proprio mentre si prosciugano le casse dei club.
Il business del calcio – scrive Di Vico – non potrà che essere riservato a chi dispone di risorse extrabudget come gli emiri o gli oligarchi russi. Insomma l’offerta non è tutelata, le ragioni dell’impresa sono finite sotto i tacchetti e un giorno o l’altro il sistema collasserà. Per uscire dal tunnel mi hanno spiegato che servono ampie e radicali riforme e un consenso largo. Non ho dubbi ma un primo passo andrebbe fatto in questa stagione. Almeno la Bosman — so che è una sentenza e non una legge — non la si potrebbe far saltare?