Lo racconta Repubblica Napoli. È successo nel weekend. È nato tutto dalla protesta solitaria di un condomino, seguito poi da altri. “Mi devo svegliare alle 5.20 per andare al lavoro, quando dormo?”

Su Repubblica Napoli la rivolta della Sanità contro la movida del weekend. Lo scorso fine settimana, la popolazione del quartiere ha usato pentole e coperchi per protestare.
“All’esordio del fine settimana scorsa, quando è partita la musica di ascolto ‘corale’ di uno dei baretti, la risposta è arrivata dai piani alti. Uno dei condomini ha impugnato coperchi di pentole con i palmi infilati nei manici, da vero orchestrale. E ha suonato a più non posso. La cosa ha sorpreso avventori e organizzatori del locale, che non se l’aspettavano e non sapevano come reagire. Hanno pensato allora di sospendere il brano e aspettare che il risentimento del palazzo si calmasse”.
Poi, la musica è ripresa. E anche la protesta.
“E così anche le pentole hanno ricominciato a cantare il loro fragore metallico, sovrastando le note delle canzoni”.
Il quotidiano racconta che, dai palazzi vicini, si è alzato un sonoro applauso ai cittadini contestatori. E riporta le parole del suonatore di pentole.
“Io mi devo svegliare alle 5,20 e ho le serate della settimana tutte ‘coperte’ di musica ad alto volume: tre il baretto, due la vineria in piazza, una l’altro locale. Quando dormo io?”.