Sono indagati per corruzione la rettrice e il direttore dell’Ateneo di Perugia. Il mandante non è stato ancora individuato. Nessuno della Juventus è indagato

Nell’inchiesta sull’esame falso di Suarez non risultato indagati tesserati della Juventus ma il filone di indagine che ipotizza la corruzione, scrive Repubblica, potrebbe impensierire il club. Repubblica scrive la Juventus è il convitato di pietra di quest’inchiesta.
Il reato di corruzione viene contestato sia alla rettrice, Giuliana Grego Bolli, che al direttore Olivieri. Ed è questo filone d’indagine – quello della corruzione – che impensierisce la Juventus, scrive Repubblica.
“Perché corruzione? I pm ritengono che aver anticipato di cinque giorni la sessione d’esame — quella ordinaria era prevista per il 22 settembre, ma il 17 ne è stata fatta una ad hoc per Suarez e altri tre candidati — sia stato un trattamento di favore alla Juventus, che doveva avere una qualche utilità di ritorno”.
Sono due le circostanze da cui i pm lo desumono, spiega il quotidiano. La prima sono le telefonate tra il legale della Juve, Maria Turco, e i vertici dell’Ateneo, con la relativa promessa di portare a Perugia altri calciatori stranieri che dovranno fare l’esame.
“Per l’Università sarebbe un ritorno di immagine molto forte, e infatti, i finanzieri del Nucleo di Polizia economica ascoltano Oliviero chiacchierare coi docenti di prossime partnership e convenzioni con la Juve”.
La seconda è il frequente riferimento, nelle intercettazioni, all’urgenza di sbrigare in fretta la pratica dell’esame.
“«La Juve chiede di fare in fretta», sentono, e annotano, i finanzieri”.
Repubblica scrive:
“Se ci sono due presunti corrotti, però, ci dev’essere anche un presunto corruttore. Chi è? Diverse fonti inquirenti interpellate da Repubblica negano che tale figura sia stata già individuata. Per questo motivo finora la Juventus, da un punto di vista strettamente penale, non è coinvolta direttamente nell’inchiesta di Perugia”.