Alla Gazzetta: «Suarez? The best ma non difende e ha 33 anni. La sconfitta in Champions con Mourinho ha cambiato il mio modo di allenare»

Louis Van Gaal è in Italia per ricevere il Premio Fair Play-Menarini. E la Gazzetta dello sport lo ha intervistato. Come al solito, Van Gaal è da leggere.
Di Conte dice che
«è bravo a trasferire la sua filosofia di gioco, ma in partita è troppo emotivo. Restare freddi aiuta ad analizzare meglio il gioco, migliorerebbe la sua attitudine in campo, ma anche a me talvolta è successo».
Pirlo?
«È stato il migliore da giocatore, ma non so come sarà da allenatore. Ce ne sono pochi di bravi giocatori diventati ottimi tecnici anche perché purtroppo nella cultura latina lo spirito comune passa spesso in secondo piano. Un allenatore non deve pensare a se stesso ma al bene comune, tra i giocatori succede raramente».
Suarez
«Il Barcellona con lui e Messi gioca in 9 contro 11 quando si difende. Individualmente è “the best”, ma non basta. Sta all’allenatore creargli il ruolo giusto, se andasse a Torino si azzererebbe tutto. Certo, però, ha 33 anni».
È affascinato da Gasperini e definisce “learning moment” la sconfitta con Mourinho nella finale di Champions Bayern.
«Noi avevamo dominato, l’Inter ha superato la metà campo cinque volte e ha vinto con Milito. Ero molto arrabbiato perché Mourinho era stato il mio assistente e bruciava ancora di più, ma è stato un “learning moment”, un momento in cui ho imparato tantissimo. Dopo quel match ho cambiato modo di allenare, ho capito che qualche volta si può anche aspettare e gestire il gioco. E ho vinto ancora».