Il giornale di D’Agostino, molto informato sul potere, definisce arzigogolato il ragionamento che ha portato la Procura Figc a indagare sul Napoli
Quando si parla di politica, di spifferi, di trame più o meno losche, Dagospia c’è sempre. E il giornale di Roberto D’Agostino – indispensabile vademecum per capire il potere italiano – racconta cosa si nasconde dietro quella che definisce
goffa e a tratti imbarazzante vicenda di Juventus-Napoli, prima rinviata ma anche no, poi vinta a tavolino ma anche no, infine spontaneamente portata sul tavolo della Procura Federale della Federcalcio.
Dagospia definisce “arzigogolato” il ragionamento che ha spinto il numero uno della Procura Figc Giuseppe Chiné ad aprire un’indagine sui rapporti tra il Napoli Calcio e la ASL di Napoli.
Il punto centrale è che su Juventus-Napoli si stanno giocando gli equilibri politici in vista delle prossime elezioni federali. E ovviamente bisogna ingraziarsi i voti dei club che oggi sono tutti contro De Laurentiis considerato l’uomo che ha messo a rischio il campionato di Serie A.
Poi Dagospia individua nel braccio destra del presidente Gravina – Giancarlo Viglione – l’uomo che sta guidando l’attacco al Napoli. Ovviamente per tornaconto personale.
Dagospia lo definisce un
fedelissimo di Pecoraro Scanio, di cui è stato anche Capo di Gabinetto, Viglione, dopo una lunga parentesi nell’agricoltura, è oggi l’uomo che sussurra a Gravina, cui si è avvicinato sacrificando senza colpo ferire Cosimo Sibilia, Presidente della potente Lega Nazionale Dilettanti, ma soprattutto suo Virgilio nel mondo del calcio e futuro sfidante di Gravina nella corsa alla Federcalcio 2021.
Fedelissimo di Sibilia, lo avrebbe abbandonato per Gravina. E avrebbe convinto Gravina a mettersi contro De Laurentiis.
Non ci addentriamo in questo terreno, quel che ci importa è che la partita di Juventus-Napoli è più grande e che, come al solito, de Laurentiis gioca una partita che spariglia.