È avvenuto veramente ma Ronaldo si è contagiato in Nazionale. La positività di Cr7 è un cataclisma che s’abbatte sul mondo del calcio e sulla sua amministrazione (in)controllata

“E poi magari dopo una settimana Ronaldo positivo… Avremmo conquistato i titoli del New York Times”.
Aveva già previsto tutto, Vincenzo De Luca. Persino le tempistiche, l’incubazione. Ronaldo positivo è finito sul Nyt ma la responsabilità non è del Napoli. Si è contagiato in Nazionale.
Risuona l’eco delle dichiarazioni del Governatore della Campania, tra le altre che affollano di commenti i social e i media internazionali. Perché Ronaldo positivo al coronavirus è l’apertura di tutti i giornali del mondo. È una hard news che in pochi minuti brucia il 3% del valore azionario della Juventus. È un cataclisma che s’abbatte sul mondo del calcio e sulla amministrazione (in)controllata.
E, nel nostro piccolo, la vittoria a posteriori di De Luca. Che non più tardi di una settimana fa aveva cazziato Andrea Agnelli per la gestione di Juventus-Napoli. In questi termini: “Non ci hanno nemmeno ringraziato, abbiamo evitato di contagiare Ronaldo!”.
Ci ha pensato la trasferta in Portogallo con la nazionale, a ribaltare il senso stesso della prosopopea del presidente della Juventus.
“Agnelli ha fatto una dichiarazione penosa, imbarazzante. Hanno comunicato che andavano a fare una dura competizione con i raccattapalle. Il presidente della Juve è uomo appassionato anche di filosofia, gli ricordo Schopenhauer: la gloria bisogna conquistarla, l’onore basta non perderlo. Se io mi fossi comportato così sentirei di aver perduto il mio onore sportivo. Come ci si può ridurre alla meschinità di pretendere di vincere l’incontro con antagonisti messi in quarantena da un Asl. Chi non ha lealtà e onore non può parlarne“.
È ovvio che ora la positività di Ronaldo scateni il processo ai comportamenti, anche mediatici, della Juventus. Il teatrino imbastito la sera stessa della partita dallo studio di Sky, con Agnelli lasciato libero di tenere lezioni accademiche sul protocollo e l’argine delle pandemie. Una serata passata ad incensare la blindatissima e incorruttibile “bolla” della Juventus.
Per poi scoprire che proprio Ronaldo aveva innescato una sorta di rivolta pacifica, protestando contro le costrizioni del “sacro” protocollo, e avviando l’evasione sua e di altri sei compagni: fuori dalla bolla, dritti in nazionale sparpagliati per mezzo mondo. Proprio Ronaldo, ritratto allo Stadium di Torino la sera della mai giocata Juve-Napoli senza indossare la mascherina.
Ora che Ronaldo è positivo, in Portogallo, la settimana di dichiarazioni, accuse, colpi bassi, va riavvolta veloce. E torna a De Luca, e a quel suo ironico anatema. Di una precisione quasi inquietante.