Dal presidente Figc un messaggio al ct della Nazionale: «Negli ultimi giorni si sono susseguite una serie di dichiarazioni che alimentano confusione e inutili tensioni»
Dopo giorni di silenzio, probabilmente troppi, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina finalmente rilascia dichiarazioni che sono un chiaro e perentorio stop alle esternazioni a ruota libera del ct della Nazionale Roberto Mancini. Che a più riprese ha rilasciato dichiarazioni a dir poco inconsuete, per non dire imbarazzanti, arrivando a dire a un ministro della Repubblica – Roberto Speranza, titolare della Salute – “pensi prima di parlare”. Mancini si è speso per la riapertura degli stadi («la vita deve andare avanti, riapriamoli»), come se la gestione della salute pubblica fosse di sua competenza. Dal Ministero non è arrivata una parola di replica. Per certi versi anche giustamente. In piena pandemia, un ministro della Salute ha mille cose ben più gravi da fare che non rispondere a un signore che per mestiere fa l’allenatore di calcio.
Ci ha pensato il presidente della Figc Gabriele Gravina – l’unico preposto a farlo – a mettere pubblicamente a tacere il commissario tecnico della Nazionale.
«Negli ultimi giorni – sono le sue parole riportate dall’agenzia Ansa – si sono susseguite una serie di dichiarazioni che alimentano confusione e inutili tensioni» sul protocollo anti-Covid, per il quale la Figc ha seguito un percorso condiviso con «i ministri Speranza e Spadafora», dove al momento «la questione stadi è in secondo piano».
Più chiaro di così, non è possibile. Significativo anche il passaggio sul percorso condiviso con il governo.
Gravina ha poi concluso:
«Quello che chiediamo è l’applicazione rigorosa del protocollo in essere da parte di tutti, perché rappresenta l’unico strumento attuabile in grado di garantirci il prosieguo delle competizioni sportive, così come sono iniziate».
Dichiarazioni che hanno voluto chiarire qual è la situazione della Federcalcio, quali sono le priorità, e anche mettere un freno a un commissario tecnico che si è sentito investito da non si sa quale missione.