Allo chalet di Mergellina ci si chiede dove si trovi San Sebastian e c’è chi fa notare che David Silva non conosce il lockdown, tiene aperto il gioco
Giornata europea allo chalet di Peppino cameriere sul marciapiede di Mergellina. Il Napoli gioca la seconda partita di Europa League contro la Real Sociedad. Vigilia di attesa e tiriteppola zùmmete e zà, ci’avulimma giucà, canticchia il cameriere Peppino mentre s’avvia la discussione attorno all’ormai celebre tavolino Juventus.
Sono cose da pazzi, si lamenta Salvatore pittore di alici. Che è successo don Salvatore, chiede allarmato Gennaro Piromallo salumiere. È successo che quest’Europa è ridotta proprio male, informa il pittore d’alici Salvatore. In che senso, domanda Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. Nel senso che l’Europa League ce l’andiamo a giocare a San Sebastiano, voi capite?, San Sebastiano al Vesuvio, esclama Salvatore pittore d’alici. Ma no, si tratta di San Sebastian nei Paesi baschi, corregge Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Scusate, avevo capito male, si giustifica il pittore d’alici Salvatore.
Mi ha telefonato Hemingway, annuncia nella sorpresa generale il pescatore di fravaglia Carminiello-a-rezza. Niente meno, esclama Gennaro Piromallo salumiere. Mi ha telefonato a proposito dei Paesi baschi, aggiunge Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. E che c’entra la partita con la Real Sociedad, chiede Totonno Speranza direttore di centro commerciale. La Real Sociedad è una squadra basca, nei Paesi baschi Hemingway c’è stato e non scherzano, informa il pescatore di fravaglia Carminiello-a-rezza, perché nei Paesi baschi ti tirano dietro una mandria di tori e tu devi solo scappare. Ma questo succede a Pamplona, osserva Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca al corrente di tutte le feste padronali del mondo, compresa la festa di San Firmino a Pamplona, tori inseriti nel pacchetto turistico. A San Sebastiano non fanno differenza e la Real Sociedad, da non confondere con la nostra Honorada Sociedad, è una squadra di tori scatenati, rifinisce il suo pensiero Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia.
La Real Sociedad è in testa al campionato spagnolo, interrompe preoccupato Pasquale Pazienza giornalista on-line. È una squadra nella quale David Silva non conosce il lockdown, tiene aperto il gioco, apre le partite e le chiude solo quando ha vinto, comunica con aggiornata nozione futbalistica il ragioniere Saverio Malaspina. Per non parlare di Michele Oyarzabal della provincia Guipùzcoa che ha il numero 10 e sembra un ballerino di zinta dantza bizkaia, si prende il pallone, va di qua, va di là, col passo della zinta dantza biskaia, e fa gol, enuncia il giornalista on-line Pasquale Pazienza che, portando il basco di suo nonno socialista, risulta adeguato nella cultura del ballo basco.
Dite che è una partita difficile, domanda esitante Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Più che difficile, s’impone Pasquale Pazienza giornalista on-line però molto acculturato. Voi sapete della battaglia di Roncisvalle in cui i baschi annientarono le truppe di Carlo Magno, chiede con retorica compunzione il medesimo giornalista on-line Pasquale Pazienza. Non ne sappiamo nulla, confessa don Ciccio portiere di palazzo con l’umiltà della terza elementare. Ecco di che cosa sono capaci i baschi, di annientare Carlo Magno, e la Real Sociedad è una squadra basca che annienterebbe anche Carlo Magno, conclude trionfalmente Pasquale Pazienza giornalista on-line. Ma Gattuso non è Carlo Magno e ai baschi se li magna, proclama con incrollabile fede gattusiana a rima baciata il pittore d’alici Salvatore. E così sarà, si sovrappone Saverio Malaspina ragioniere che si ritira a consultare Wikipedia perché vuole saperne di più su questa storia dei baschi e di Carlo Magno.