I contagi aumentano, oggi alle 18 torna l’angoscioso appuntamento con la Protezione civile. Solo il calcio, con la sua protervia, non ha capito

Oggi alle 18 torna l’angoscioso – ma purtroppo nuovamente indispensabile – appuntamento con la Protezione civile. Come nei giorni bui di qualche mese fa, torniamo al punto quotidiano sull’emergenza coronavirus. È il segnale che la seconda ondata è cominciata. Ce ne stiamo accorgendo tutti a nostre spese. Qui in Campania da giorni abbiamo il preoccupante record di contagiati. Le notizie che arrivano dagli ospedali sono preoccupanti. In Campania e non solo. E a Napoli siamo in attesa dell’ennesima tornata di tamponi dei calciatori del Napoli, con la speranza che il contagia si sia arrestato.
Soltanto i signori del calcio italiano non se ne sono accorti. Loro e i media compiacenti che continuano a raccontare frottole ai telespettatori o ai lettori. Sembra essere tornati ai tempi del cinegiornale Luce.
La comparsata di ieri sera di Andrea Agnelli a Sky è stata una pagina imbarazzante della televisione italiana. Gli è stata concessa la libertà di vestire i panni del ministro della Salute e di pontificare su argomenti di cui non sa assolutamente nulla: la salute pubblica, il diritto costituzionale, il diritto amministrativo.
L’equipollenza tra protocollo Serie A e legge applicata dalla Asl esiste solo nella testa di questi media compiacenti. Da ieri a oggi si sono espressi più che chiaramente il Comitato tecnico scientifico, il ministro dello Sport Spadafora, il viceministro della Salute Sileri. La tutela della salute pubblica è competenze delle Asl. L’Asl Napoli 1, bloccando il Napoli, ha evitato un ulteriore contagio.
Le difficoltà del calcio sono espresse dal rinvio del giudice sportivo Mastrandrea che ha rinviato la decisione su Juventus-Napoli. Ad ascoltare il mainstream sembrava un 3-0 già scritto. Ovviamente non è così. Il Napoli non è partito perché bloccato dalla Asl cioè dallo Stato. E la contesa calcio-Stato semplicemente non esiste.
Il rinvio del giudice sportivo (secondo la Gazzetta addirittura all’inizio della prossima settimana) è il grido d’allarme che sta lanciando la residua parte savia del calcio italiano che invece sta ballando sul Titanic. Sa bene che il 3-0 a tavolino sarebbe ribaltato in sede amministrativa. Oggi pomeriggio Figc e Lega Serie A incontreranno il ministro dello Sport Spadafora. Sarà uno degli ultimi tentativi di far ragionare il calcio italiano. Dopodiché lo Stato tirerà dritto. C’è un’emergenza sanitaria da affrontare, l’incubo di un nuovo lockdown. Non si può perdere troppo con chi vuole fregarsene delle leggi per tirare quattro calci a un pallone.