Per Spadafora “ha violato il protocollo”, per la Juve ovviamente no. Intanto il Corsera segnala il caso dell’interista
C’è un Ronaldo che si aggira per l’Europa. In barba ai protocolli, o forse no. Vola di qua e di là, prima come evaso dalla bolla della Juventus, poi da positivo al ritorno in Italia dal Portogallo con tanto di aereo sanitario e ambulanza. Cristiano Ronaldo è un caso internazionale, anche e soprattutto per la giurisprudenza, ordinaria e sportiva.
Perché quel che ha fatto Ronaldo, l’ha fatto finora solo Ronaldo.
Il Corriere della Sera scrive che “mentre Ronaldo è nella sua villa di Torino in attesa che terminino i 10 giorni di isolamento previsti dall’ultimo Dpcm (per uscirne deve comunque avere anche un tampone negativo), Skriniar continua a trascorrere il suo in Slovacchia. Ed è anche più lungo rispetto al nostro: 14 giorni. L’Inter ha valutato la possibilità di riportare il difensore a Milano, ma le leggi di quel Paese non lo consentono. Una diversità di trattamento e di tempi che ha sollevato polemiche”.
Ieri il Ministro dello Sport Spadafora ha dettato il suo parere:
“Se non ci sono state autorizzazioni specifiche dell’autorità sanitaria ha violato il protocollo”.
E a stretto giro gli ha risposto direttamente Andrea Agnelli, che ricordiamo protagonista la sera di Juve-Napoli di una lectio magistralis sul rispetto delle regole dal pulpito senza contraddittorio di Sky (salvo poi ritrovarsi un paio di giorni dopo con sei ribelli che partivano per mezzo mondo mandando a ramengo l’isolamento fiduciario):
“Non avendo competizioni da giocare, abbiamo detto che chiunque volesse, avrebbe potuto proseguire l’isolamento fiduciario a casa. Quindi perché Cristiano Ronaldo non avrebbe dovuto rispondere alla convocazione? Non si sono rotte bolle, sono molto resistenti. Quando le nazionali chiamano i giocatori, per loro è un sogno anche se hanno tante presenze. È una cosa bella rispondere alla chiamata. Spadafora deve chiamare il ministero della Salute e degli Interni e farsi spiegare cosa ha violato. Per la Juventus io applico il protocollo federale in quanto dirigente sportivo”.
La Gazzetta dello Sport scrive che la Juve, in questa bagarre regolamentare, rischia pochissimo: “probabilmente niente. Anche se si arrivasse a una sanzione (il fascicolo è in una fase iniziale) per i suoi calciatori, una responsabilità oggettiva sarebbe improbabile visto il robusto quadro delle “esimenti”. Negli ultimi anni, le norme sportive hanno sempre più limitato l’“oggettiva” fino ad azzerarla nel caso di comportamenti virtuosi della società”.
Ma anche per la Gazzetta “è invece tutto da verificare ciò che potrebbe accadere ai calciatori, visto che non esistono precedenti. Le norme di cui si discute sono nate in piena emergenza”.
E Ronaldo ci ha surfato su, come su un’onda che l’ha riportato a Torino: ha scelto di “rischiare” rispondendo alla chiamata della nazionale, e poi ha avuto la libertà di scegliere quale quarantena fare, scartando i 14 giorni del Portogallo per approfittare della legislazione italiana, ammorbidita di fresco: 10 giorni, un tampone negativo e subito in campo.
Skriniar, solo per richiamare l’esempio del Corsera, invece è confinato in Slovacchia. Per lui nessun rientro in aereo-ambulanza. E nessun caso.