A Sky: «è stato il calciatore più vicino a Dio, aveva un animo rivoluzionario, andava contro lo status quo e le istituzioni»
Le parole di Fabio Caressa a Sky sulla morte di Maradona.
«È un giorno duro per il mondo dell’arte, non solo per il mondo del calcio. Maradona stato un artista maledetto, con i suoi demoni, Si può dire che non era un esempio ma è sempre andato a petto in fuori. È stato l’aspetto del calcio più vicino all’arte. Da questo punto di vista è stato il calciatore più vicino a Dio. Una vita piena di errori, di tentativi di rialzarsi. Come i grandi pittori. Come i grandi artisti, i pittori geniali, le rockstar. La sua scomparsa lo rende immortale come abbiamo sempre pensato che fosse. È stato più di un giocatore di calcio, è stato un grande artista».
«Maradona è stato al di là dei grandi sportivi, anche per il suo modo di vivere, perché i grandi artisti hanno dentro di sé dei demoni che non riescono a combattere e che alla fine vincono. Ha avuto la forza di rialzarsi quando sbagliava. Io penso sempre al bambino nato in un quartiere povero di Buenos Aires che è diventato Maradona e al cospetto di Napoli una divinità pagana. Questo è difficile per qualsiasi uomo, bisogna essere molto strutturati, da tutti i punti di vista, per sopportarlo. Lui l’ha cavalcato per gran parte della sua vita poi ne è stato travolto. Aveva un animo rivoluzionario, andava contro lo status quo e le istituzioni, ribellarsi al potere in senso lato. nella partita contro l’Inghilterra entrò lui per primo a petto in fuori perché era periodo guerra Falckland. incarnava più di un semplice giocatore di calcio.
Maradona aveva una capacità di inventare delle cose nell’istante in cui il pallone arrivava. È stato il più forte giocatore di tutti i tempi, anche perché il primo di cui abbiamo tante immagini televisive. Con lui avevi sempre la sensazione che qualcosa potesse succedere all’improvviso, aveva la capacità di inventare dal nulla, prendeva la palla e faceva quello che nessun altro avrebbe potuto fare».