L’edema polmonare ci mette settimane a progredire, dunque Diego avrebbe potuto salvarsi se si fosse intervenuti prima
“Diego poteva salvarsi”
titola così in prima pagina Libero che parte dalla diagnosi sulle cause della morte di Maradona refertate dopo l’autopsia, “arresto cardiocircolatorio provocato da un edema polmonare acuto”. La domanda che in tanti si fanno è perché nessuno se ne sia accorto in tempo? Quesito a cui proveranno a rispondere le indagini in corso in Argentina sulle possibili negligenze da parte di chi assisteva il Pibe De Oro.
Quello che spiega Libero è che non si tratta solo di appurare le eventuali carenze delle ultime 24 ore, perché l’edema polmonare acuto non è una patologia che si manifesta all’improvviso, ma ha bisogno di alcune settimane di decorso per completarsi e manifestarsi in tutta la sua gravità. In più questa situazione patologica ha tutta una serie di sintomi piuttosto evidenti e facili da riconoscere, anche da un medico alle prime armi, secondo Libero. Dopo una lunga spiegazione sull’edema polmonare acuto, sulle indagini per riconoscerlo e sulle possibili cure, Libero sentenzia
Nessun essere umano, a meno che non sia sedato o indotto in coma farmacologico, muore addormentato nel sonno per edema polmonare acuto, perché la fame d’aria ed il bisogno impellente di respirare tiene svegli, non consente lo stato saporoso, ma impone quello vigile in quanto drammaticamente bisognoso di aiuto e di aria da inalare nei polmoni
A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione di Diego la mattina del 25 novembre, perché erano in ritardo, spiega Libero
poiché forse quel cuore poteva essere aggredito ed assistito diversamente nei giorni precedenti, quando certamente aveva dato segni di sofferenza, manifestando sintomi chiari e indicativi, non recepiti o compresi dal paziente stesso e da chi lo aveva