Nel post partita Gattuso sembra un ospite che, a cena da amici, dice di non gradire il menù pur avendolo studiato nei dettagli con i padroni di casa
MERET. Il giovane talento ormai vice-Ospina capisce da subito che il Fiume scorre travolgente. La prima parata è già al 3’. Bravo in uscite e respinte: alla fine si merita l’assistenza di San Palo su Menalo – 6,5
Non può molto sul gol di Muric. Per il resto salva la squadra in un paio di occasioni pericolose facendosi trovare pronto e reattivo – 6,5
DI LORENZO. Si cimenta sovente in una corsa equina confusa e senza senso, aprendo buchi, anzi vortici in cui i furenti fiumani alias rijekoni s’infilano a ripetizione. Un po’ meglio nella ripresa, ma non tanto – 5
A metà tra l’inebetito e il dilettantesco. Nei primi trenta minuti è costantemente in ritardo e cerca di apparare come può. Poi all’improvviso si sveglia e sembra andar meglio anche se i cross non sono arte sua – 5
MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo dovrebbe vedere rosso in terra croata ma gli sbandamenti del Capitano Kappa Due sono letali soprattutto per lui. Quello che combinano i tre del Fiume là davanti è un’onta per tutti – 5
Menalo lo porta a spasso un paio di volte, poi capisce che deve tenerlo a bada e va un po’ meglio. Nella prima mezz’ora anche lui va a vento, ma nel complesso è il migliore della linea difensiva – 6
KOULIBALY. Inguardabile. Al 7’ regala una palla lunga orizzontale agli avversari. Il resto è peggio e Kulenovic lo rimbambisce a più non posso. E il palo di Menalo origina da un rimpallo fantozziano di un suo rilancio finito sul povero Lobo – 4,5
Prestazione imbarazzante. Kulenovic fa di lui ciò che vuole. Idem Menalo. L’ammonizione è esagerata ma lui è un disastro – 4
MARIO RUI. Tanti cross a perdere, tra cui qualcuno buono come quello che conduce all’uno a due vincente del Napule – 5,5
A occhio credo siano più i cross da dimenticare che quelli da ricordare, ma almeno ne esce un gol – 5,5
GHOULAM dall’80’. Nei dieci minuti che gioca al posto di Marittiello fa due cose egregie: una palla perfetta per San Piotr e un’altra per il Messicano che però va a vuoto, ingannato da un difensore bianco – 6
Uno dei pochi che quando tira un calcio d’angolo non ti fa smadonnare in turco – 6
LOBOTKA. In questo schema del quattro due tre uno, i centrocampisti devono essere tosti e sopraffini allo stesso tempo, diciamo due fuoriclasse della fatica e del tocco. Lobo s’impegna tanto ma lì in mezzo mancano fantasia e coraggio – 5
Vacuo e impreciso. Mi fa tenerezza. Preferisco stendere un velo pietoso – 4,5
FABIAN RUIZ dal 59’. Ecco Ilaria, Fabian dà un significato alla parola centrocampo, con juicio e con classe, ma anche lui si rilassa con un paio di errori – 6
Non ci vuole molto a fare meglio di Lobotka, ma il suo è proprio un altro calcio. I due non possono essere minimamente accostati. Con lui, se non altro, il Napoli torna ordinato – 6
DEMME. Incarna il calcio pane e salame dell’originaria teologia gattusiana e compensa lo scarso palleggio con altre doti operaie. La mediocrità di questa vittoria è ben simboleggiata dal suo gol del pareggio, decisivo e fortunoso. Avesse fatto la doppietta, all’85’, sarebbe stata la partita perfetta della mediocrità. Quell’aurea mediocritas di stampo andreottiano – 6
Ci prova come può, ma, appunto, non può. Però segna, facendosi trovare al posto giusto quando Mertens gliela passa, e sfiora anche la doppietta. A non funzionare è l’accoppiata con Lobotka: un duo inedito che direi di mettere in un cassetto da non riaprire più – 6
POLITANO. E’ tornato sulla terra, dopo l’incipit folgorante di stagione. Diciamo pure, Ilaria, che partecipa con successo alla cooperativa della rete dell’uno a due: El Comò manca la pelota, Na-Politano la butta su Braut e il povero fiumano centra la porta amica – 5
Almeno è uno di quelli che ci mette più voglia – 6
LOZANO dal 68’. Un paio di lampi dei suoi – 6
Entra propositivo e quasi fa trovare a Demme la doppietta. Su quel lato è sprecato – 6
MERTENS. A tratti svogliato e lezioso, epperò è l’unico che prova a dare qualche scossa alla fase offensiva. Quando non si gioca sulle fasce, è sempre lui il riferimento dei compagni, con combinazioni più o meno riuscite. In ogni caso fornisce l’assistenza per il gol di Demme. Di suo è pericoloso una sola volta, su punizione – 6
Per me vale la pena ricordare solo l’assist a Demme per il pareggio e la traversa. In una partita da dimenticare – 5
ELMAS. I due gol del Napule nascono da altrettanti errori azzurri. E sul primo è il Macedone a lisciare o quasi la palla che finisce a Mertens per l’assist vincente. Al suo attivo ha un bel tiro al 53’ – 6
L’assist per l’assist è un bagliore dietro la fosca nube del Covid. E va anche vicino al gol – 6
INSIGNE dal 59’. Lorenzo ha fatto i capelli bianchi con riflessi viola. Purple Insigne sbarea al solito suo a sinistra: nulla di memorabile ma più incisivo dei compagni – 6
Entra e cambia la partita. E sul finale mantiene anche il risultato. Il look, tuttavia, è inguardabile – 6
PETAGNA. Spalle al muro o spalle alla porta, Ilaria cara? El Comò fa l’unica cosa buona mancando quel cross di Marittiello che poi rimbalza su Na-Politano e Braut. Farlo giocare in questo modulo è ingiusto per lui e per noi – 5
Cerca il gol ma non lo trova. A sua discolpa c’è da dire che di palloni puliti ne riceve pochissimi – 6
ZIELINSKI dall’80’. San Piotr ha una grande occasione all’87, ma il pipelet fiumano gli nega il gol – 6
Sfiora il gol e ci ricorda che, per fortuna, esiste e sta tornando in forma – 6
GATTUSO. Il Fiume dilagante del primo tempo smaschera ancora una volta i difetti e limiti del suo Napule, come già l’Az e il Sassuolo. Mister Veleno fa bene a essere bimodulare ma gli interpreti non possono variare. Per intenderci: Lobotka, Demme e Petagna al massimo possono fare un quattro tre tre catenacciaro. Il Napule di stasera non è solo mediocre ma denota un caos di idee preoccupante – 5
Nell’anniversario dell’ammutinamento ancelottiano e di una delle più brutte pagine della storia del Napoli, sembra per la prima volta non avere salde le redini del gruppo. Si infervora, poi si avvilisce, nel post partita si assume la colpa ma dice anche che i suoi sapevano a che partita andassero incontro. Sembra un ospite che, a cena da amici, dice di non gradire il menù pur avendolo studiato nei dettagli con i padroni di casa. Per fortuna, a salvarlo, al momento del dessert, arriva la vittoria – 5
ARBITRO GESTRANIUS (FINLANDIA). Gestisce bene la partita – 6