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Valdano: “Il troppo successo ha distrutto Diego, ma nulla potrà mai oscurare il suo talento”

A La Nacion “Oggi anche la palla, il giocattolo più comune che esista, si sentirà più sola e piangerà disperatamente per il suo proprietario”

Jorge Valdano ha appreso la notizia della morte di Maradona mentre era in diretta tv. Ha scritto un lungo commento per La Nacion per ricordare il campione e l’uomo che è stato Diego. Scrive:

il calciatore non aveva difetti e l’uomo è stato vittima

Vittima delle lodi. E infatti Valdano parla della difficoltà di Maradona, la difficoltà di avere una vita che aveva realizzato tutti i suoi sogni. Con il successo da uomo Diego era diventato un mito, Maradona.

Diego era un altro prodotto dell’umile quartiere in cui era nato. Maradona è stata superato dalla fama iniziale.

L’eccessiva fama ha rovinato Diego, ma non il suo genio che resta incontestabile.

Se il calcio è universale, anche Maradona è universale, perché Maradona e calcio sono già sinonimi. 

Lo definisce domatore di palle mentre ricorda un aneddoto accaduto a Berlino quando Bilardo insisteva sulla necessità di affinare la tecnica e ripeteva all’infinito che un giocatore argentino doveva convivere con la palla tra i piedi.
All’ora di pranzo Diego uscì dalla sua stanza con la palla al piede, prese un ascensore continuando a giocare, arrivò in sala da pranzo, si sedette e ancora palleggiava mentre mangiava il pane. Bilardo entrò, lo vide e con un sorriso da orecchio a orecchio si riempì di ragione: “Vedi? Ecco perché è Maradona”.

Gli anni di Napoli, otto anni che sono valsi un secolo, scrive Valdano, in cui il suo calcio ha raggiunto vette sconosciute, ma dove la sua vita è deragliata.

Gioia e dolore, luce e oscurità, la vetta più alta e il pozzo più profondo. La salute, che era il calcio; e la malattia che ha infettato la sua vita.

Valdano celebra Maradona come Ulisse, eroe “Scaltro”, “furbo”, “accurato”, “di molti trucchi”, come ha dimostrato nella storica gara die Mondiali contro l’Inghilterra. Diego è riuscito nell’impresa di distruggere se stesso, ma nulla ha potuto offuscare il suo talento colossale

Oggi anche la palla, il giocattolo più comune che esista, si sentirà più sola e piangerà disperatamente per il suo proprietario. Tutti noi che amiamo il calcio autentico piangiamo Maradona con lei. E chi di noi lo ha conosciuto piangerà ancora di più per quel Diego che, negli ultimi tempi, era quasi scomparso sotto il peso della sua leggenda e della sua esagerata vita. Arrivederci, grande capitano.

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