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“A uccidere il napoletano in Messico è stato un altro napoletano, non i narcos”

Arrestato il presunto assassino. Il Mattino: «Si atteggiava a “ras” della comunità dei napoletani, non tollerava che un altro napoletano “invadesse” il proprio settore»

“A uccidere il napoletano in Messico è stato un altro napoletano, non i narcos”

Ricordate la vicenda del napoletano ucciso in Messico in una pizzeria? Salvatore De Stefano. Se ne occuparono un po’ tutti i media. Per il Corsera ne scrisse un esperto di terrorismo internazionale come Guido Olimpio il quale ricordò anche altri precedenti di italiani scomparsi e uccisi in quella terra dominata dai narcos.

La realtà, stavolta, sembra essere diversa. A essere arrestato con l’accusa di omicidio volontario è stato un altro napoletano: Giuseppe Vitucci “napoletano da tempo residente in Messico”. Lo hanno fermato all’aeroporto internazionale di Città del Messico mentre cercava di lasciare il Paese.

Ecco cosa scrive Il Mattino, a firma Giuseppe Crimaldi:

Vitucci, che si atteggiava a “ras” della comunità dei napoletani nella capitale, voleva impedire al 35enne De Stefano di inserirsi nel circuito commerciale di Città del Messico. Non tollerava che un altro napoletano “invadesse” il settore di affari sui quali pretendeva evidentemente di avere una sorta di monopolio. Una causale assurda, e che pure avrebbe – questo emerge dalla ricostruzione di un’indagine lunga e delicata – armato la mano dell’uomo per liberarsi di quel che evidentemente riteneva uno scomodo concorrente.

Per Il Mattino fu “un omicidio premeditato e plateale”:

quasi una sfida a dimostrare che a Città del Messico la comunità partenopea doveva inginocchiarsi e chiedere “permessi” ad un uomo che intendeva probabilmente instaurare una sistema para-camorristico fondato su rispetto e paura.

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