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Conte: “Contro il Napoli non ci saranno né Vidal né Sanchez. Su Hakimi decideremo oggi”

In conferenza stampa: “Sarà una gara tra due squadre che hanno l’ambizione di essere protagoniste fino alla fine. Gli scontri diretti sono molto importanti sia per la classifica che per l’aspetto mentale”

Conte: “Contro il Napoli non ci saranno né Vidal né Sanchez. Su Hakimi decideremo oggi”

Alla vigilia di Inter-Napoli, il tecnico nerazzurro Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa.

Il calendario vi mette di fronte una squadra in salute: che tipo di gara si aspetta?

Una gara tra due squadre che hanno l’ambizione di essere protagoniste fino alla fine. Il Napoli per anni è stata l’antagonista della Juventus, tranne la battuta d’arresto dell’anno scorso e noi quindi abbiamo preso il loro posto”.

Che conferme devono venire da questo confronto?

E’ una sfida impegnativa affrontare una squadra che ha le nostre stesse ambizioni. Ci darà un parametro sul quale fare delle valutazioni“.

Le fa piacere l’etichetta di favorita allo scudetto?

“Dobbiamo trovare un equilibrio per noi, senza pensare alle considerazioni degli altri. Serve lavorare, non esaltandoci quando arriva la vittoria, non deprimendoci quando arriva una battuta d’arresto”

Le prime sei in classifica sono i primi sei migliori attacchi: ora serve questo per vincere il titolo?

“Penso che una squadra debba trovare sempre il suo equilibrio, se hai quello hai più possibilità di essere protagonista, alla lunga. L’Inter è una squadra che ha segnato tanti gol l’anno scorso, anche quest’anno lo sta facendo, anche se concediamo qualche gol in più. L’equilibrio tra fase offensiva e difensiva è sempre importante”.

Come stanno Sanchez, Vidal, Hakimi e gli altri infortunati?

Alexis è uscito con questo problema all’adduttore, difficilmente sarà recuperabile per domani. Vidal ha avuto questa distrazione di primo grado, sta lavorando bene, è in fase di recupero ma penso che domani sarebbe un rischio provare a farlo giocare. Per Hakimi faremo delle valutazioni oggi, vediamo. Dei tre quello che mi sembra più probabile che giochi è lui”.

Guardando la classifica, c’è già una frattura tra le squadre di testa e l’altra metà, dalla Lazio in giù. Nella corsa in campionato, pensi che quest’anno gli scontri diretti possano incidere di più che in passato?

“Tutti siamo d’accordo sul dire che quest’anno c’è molto più equilibrio, in questo momento. Sicuramente gli scontri diretti sono molto importanti sia per la classifica che per l’aspetto mentale, psicologico, ma ogni partita, anche con squadre che non lottano per vincere o per la Champions o un posto in Uefa, è sempre difficile, la devi sudare. Perciò vedo molto equilibrio. I punti sono importanti con tutti, certo vincere gli scontri diretti aiuta perché ti fa sentire più forte“.

Dover giocare con quasi l’obbligo di vincere lo scudetto per rimediare all’eliminazione dall’Europa, è un problema o uno stimolo?

“Mi viene da sorridere se parli di quasi obbligo. Partiamo tutti con l’ambizione di essere protagonisti. Almeno da parte mia c’è sempre quest’intenzione, di provare a vincere. Detto questo, vince una soltanto. So che negli ultimi 9 anni è stata sempre la stessa. Il quasi obbligo da parte nostra mi fa sorridere. Ma ci porta sempre a lavorare e migliorarci”.

Ha parlato di negatività attorno all’ambiente Inter: pensando al passato, qualche dichiarazione avrebbe evitato di farla?

“Penso che qualsiasi dichiarazione venga sempre vista in maniera negativa. Mi sto abituando a questo. A inizio anno ero troppo sereno e sono stato incolpato che non ero più io e che avevo mollato. Ora succede l’opposto. Vuol dire che devo trovare una via di mezzo”.

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