Scrive il Fatto quotidiano: “un autentico prete di strada. Tutt’altro che carrierista, fuori da ogni tipo di cordata. Vicino agli ultimi, in particolare ai tossicodipendenti”

Il Fatto quotidiano scrive che lo hanno ribattezzato il Bergoglio del Sud Italia perché “è rimasto un autentico prete di strada”. Monsignor Domenico Battaglia è il nuovo arcivescovo di Napoli, nominato ovviamente da papa Francesco. Chiamatelo Don Mimmo. Lascia il cardinale Crescenzio Sepe che è stato a Napoli quattordici anni.
Don Mimmo Battaglia è calabrese di Satriano in provincia di Catanzaro. Ha 57 anni.
Ricorda il Fatto che
Nel 2016 Bergoglio lo scelse come vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti in Campania e in quattro anni di episcopato non ha mutato il suo essere un autentico prete vicino agli ultimi, in particolare ai tossicodipendenti a cui ha dedicato gran parte del suo sacerdozio in Calabria. Una missione vissuta alla scuola di don Mario Picchi che con il suo Progetto uomo è stato un pioniere nel contrasto a ogni tipo di dipendenza.
Un uomo tutt’altro che carrierista, fuori da ogni tipo di cordata, che non ha mai aspirato né all’episcopato, né a guidare la terza diocesi d’Italia. Un profilo che il Papa aveva individuato già sei mesi fa, allo scadere del biennio di proroga concesso al cardinale Sepe.
Sul suo profilo Whatsapp il giorno della nomina ha scritto: “Sogno una speranza vestita di stracci perché il Signore si serve di vecchie ciabatte per farne calzari di angeli!”. Il suo motto episcopale è “Confide, surge, vocat te!” (Coraggio, alzati, ti chiama!), titolo della sua prima lettera pastorale alla diocesi di Cerreto. Un testo che rispecchia totalmente le indicazioni pastorali di Bergoglio.