Era già capitato con Gasperini l’anno scorso, situazione un po’ diversa da quella di Morata per cui sono entrate in gioco altre attenuanti
Gestualità plateale e espressioni irrispettose rivolte al direttore di gara: con questa motivazione, il giudice sportivo ha comminato una giornata di squalifica e 10 mila euro di ammenda a Lorenzo Insigne. Quindi espressioni né irriguardose né ingiuriose, che sono quelle contemplate dal codice di giustizia sportiva e per le quali secondo l’articolo 36 scattano in automatico i due turni di stop.
Mastrandrea ha ripreso un precedente già utilizzato, per alleggerire le squalifiche. Il caso più celebre e tra i più recenti è quello che ha interessato Gasperini, che furioso era stato allontanato dal campo durante Sampdoria-Atalanta nel marzo 2019. Il tecnico non andò in panchina nella partita successiva, per quanto oltre alla contestazione con l’arbitro spinse a terra un dirigente avversario uscendo dal terreno di gioco.
A proposito di precedenti, la situazione è molto simile a quella di Alvaro Morata, che era stato espulso dall’arbitro Pasqua in Benevento-Juventus poche settimane fa. Le espressioni, giudicate in un primo momento irriguardose e irrispettose, sono state derubricate in secondo grado dalla Corte Sportiva d’Appello sia per il contenuto delle stesse sia per “la minor conoscenza della lingua italiana, e pertanto l’effettivo significato e importanza che talune espressioni possano avere, nonché le scuse rappresentate pubblicamente all’arbitro a fine partita”, come scritto nel ricorso presentato dalla Juve. Peraltro i bianconeri hanno avuto anche uno sconto sull’ammenda, passata da 10 a 8 mila euro.