La Juventus vorrebbe ridurre tutto a iniziative personali di Paratici e dei due avvocati, come se non fosse una triste storia di corruttela, favoritismi, furbizia e tanta tanta ipocrisia
Un singolare modo di leggere i fatti vorrebbe la “Juventus F.C.” estranea ai fatti, e quindi esente da sanzioni per il brutto affare Suarez, una triste storia di corruttela, favoritismi, furbizia e tanta tanta ipocrisia.
Oggi la Procura di Perugia ha, tra gli altri, indagato il diesse bianconero Paratici ed i due avvocati della Fiat o come si chiama adesso, e cioè anche della Juventus e degli altri gioielli della famiglia Agnelli-Elkann, Luigi Chiappero e Maria Turco.
Sono gli stessi legali che, chiamati a rendere conto del bagarinaggio per lo Juventus Stadio in mano alla Ndrangheta in Commissione Antimafia, imprecarono contro il napoletano Marco Di Lello, che diresse l’indagine, e la Procura partenopea che dieci anni prima mise alle corde la societa bianconera. La Turco è sempre quella che, quando morì precipitando da un ponte l’ultrà juventino Raffaello Bucci, si presentò in ospedale dicendo di essere stata incaricata dai familiari di ritirare gli effetti personali di Bucci, in particolare i cellulari e le chiavi di casa. Ma non era vero che la famiglia le diede una qualsiasi delega. Anche in quel caso nessun provvedimento disciplinare fu aperto per l’avvocato Turco. Potenza della Juve.
Vediamo dove porteranno gli sviluppi delle indagini della Procura di Perugia guidata dall’ex Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone.
Il paradosso è che ora la società presieduta da Andrea Agnelli vorrebbe circoscrivere l’affaire Perugia ad una semplice “falsa informazione al Pm”, per quanto riguarda gli indagati riconducibili alla Fiat-Juventus.
Come dire, “noi per Suarez non ci siamo mossi per nulla”, se poi lo hanno fatto Paratici, Chiappero o la Turco – cioè dipendenti o consulenti Juventus – è affar loro.
Vuoi vedere che anche questa ennesima tegola sui comportamenti della Juve e di Agnelli è un accanimento giudiziario e politico dei “napoletani”?.
E chissà cosa succederà se dai giudici del Coni dovesse arrivare una sentenza che restituisca l’onore al Napoli, che obbedì al una prescrizione della Asl?
Pensavano al triplete gli juventini e invece a inizio campionato si ritrovano impigliati nella rete giudiziaria di Perugia e nelle faide di potere delle istituzioni sportive e calcistiche.
In-giustizia sportiva. Grande attesa per le decisioni della Procura Federale a guida Viglione-Chiné sul caso Suarez. Dopo i tamponi di Juve-Napoli e Toro-Lazio, d’altronde, ci vuole lo stesso metro… O no?@ZZiliani @Pippoevai @pisto_gol @gagravina @napolista @CosimoSibilia pic.twitter.com/RV5FJjRWb3
— Sport Insider (@SportInsider) December 8, 2020
Per la Juve, diciamo che è del tutto evidente, il rispetto delle regole deve essere particolarmente insopportabile, e quindi gli scudetti revocati vengono ostentati come se nulla fosse. E poi i biglietti dati in gestione a pregiudicati e ndranghetisti, le raccomandazioni varie e gli aiuti degli amici degli amici.
Giuro che non è partigianeria o un pregiudizio, come si legge nelle intercettazioni di quel sottobosco che cresce accanto alla Juventus, o degli stessi manager e vertici della società torinese, Paratici conta più di Mattarella. Ecco, se uno pensa che un proprio dipendente, neanche apicale, vale più del Presidente della Repubblica cosa vuol pensare di sé?
Ve lo ricordate Agnelli ai microfoni di Sky tronfio e sicuro di sé che “la Juve rispetta le regole?”. Ma di quali regole si parla? Protocolli, leggi, ordinanze o Decreti?
Come potete pensare che sia disposto a rispettare le regole uno come lui? Quelli come loro, le regole non le rispettano. Se le scrivono a loro piacimento.
E se il pistolero non sa parlare italiano e quindi non può avere la cittadinanza che problema c’è? C’è sempre un amico o amica, magari Ministra, cui rivolgersi. Siamo la Juventus, dove anche uno scarso come Paratici “vale più di Mattarella”.
Ma vi siete accorti del silenzio assordante di Gravina, presidente Figc che pure si era speso molto per la causa dichiarando che “si sta esagerando, lasciamo lavorare la procura federale. Si tratta di una persona venuta in Italia per completare il suo percorso di studi. Ha iniziato a masticare l’italiano qualche anno fa…”, dichiarazioni imbarazzanti a rileggerle oggi.
Ma siamo in campagna elettorale e per Gravina i voti della Juventus valgono pure una (ennesima) forzatura. Altrimenti che amici si è?