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Massimo Fini: “Paolo Rossi santificato, nessuno ricorda il calcioscommesse”

Sul Fatto quotidiano: «Il vizio italiano di santificare i morti, come per Maradona. Viene descritto come uomo probo ma ebbe due anni di squalifica”

Massimo Fini: “Paolo Rossi santificato, nessuno ricorda il calcioscommesse”

“Da Maradona a Rossi, il vizio italiano di santificare i morti”. È il titolo scelto dal Fatto quotidiano per l’articolo di Massimo fini.

Con Rossi si sta ripetendo l’errore fatto con Diego Armando Maradona. Nei ritratti che vengono dedicati oggi dai media all’uomo e non al calciatore, lo si descrive innanzitutto come “uomo probo”.

Bene, Rossi fu uno dei protagonisti del calcioscommesse nel quale noti malviventi si mettevano d’accordo con i calciatori per truccare le partite. All’epoca mi colpì in particolare un episodio, uno di questi malviventi era andato nel ritiro del Perugia, dove allora giocava Rossi. Avvicinò un giocatore perugino per trovare un accordo e quello gli disse “chiedilo al ‘nove’, è lui che decide”. E il ‘nove’ era Paolo Rossi, “l’uomo probo”. Fu squalificato per due anni.

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